Diana Del Bufalo dalla sindrome di Tourette il suo problema, spiega di cosa si tratta
Nessun imbarazzo, Diana Del Bufalo svela di cosa soffre e parla della sindrome di Tourette e della coprolalia
Diana Del Bufalo ne parla per la prima volta, svela di cosa soffre, lo racconta al Corriere della Sera. Senza imbarazzo, con estrema semplicità racconta della sindrome di Tourette e della coprolalia. Nomi sconosciuti alla maggior parte delle persone e chissà quanti hanno questi problemi ma non lo diranno mai. Diana Del Bufalo si racconta davvero senza filtri, conferma che l’emozione e l’apparire sempre un po’ sovraeccitata, soprattutto in tv, è perché ha paura del giudizio delle persone, una forma di insicurezza che riconduce al passato, ad episodi precisi di un periodo della sua vita. Il suo quindi non è un personaggio, Diana Del Bufalo ha davvero tutta quell’ansia e non solo, perché la sindrome di cui racconta e la coprolalia aggiungono il resto.
Diana Del Bufalo spiega di cosa soffre
La coprolalia è l’impulso anormale all’uso di espressioni oscene. La sindorme di Tourette è un disturbo neurologico caratterizzato da tic multipli ripetuti, motori e vocali. L’attrice 32enne svela quindi cosa c’è dietro le sue gaffe. Nessuna strategia, nessun personaggio, non c’è niente di costruito nel suo comportamento ma un disturbo. “Ho la coprolalia, l’impulso di dire inadeguatezze – ricorda la prima volta che le è successo – Ero nel negozio della ex di mio fratello e una signora ha chiesto se su una collanina si poteva incidere altro, oltre ai fiori. La ex di mio fratello risponde “no, solo i fiori”. E io dico: “Marta, magari la signora ci voleva un bel fall0!”. Le hanno poi spiegato che è un ramo della sindrome di Tourette e le capita quando si sta annoiando e tutte le altre persone sono molto formali. Sembra assurdo ma è vero.
Sulla paura del giudizio delle persone spiega che è un problema che si porta dietro dalla scuola, era una scuola inglese e lei non andava bene, sbagliava i verbi e da lì è nata la sua insicurezza che non supera.