Caterina Balivo confessa il suo peggior difetto che non la fa vivere bene (Foto)
Caterina Balivo in un'intervista racconta le lacrime versate per anni e il suo peggior difetto da sempre (foto)
A Vieni da me la seguiamo tutti i giorni, è lei che intervista tutti ma questa volta la conduttrice ha risposte a tutte le domande di Liberi Tutti, l’inserto del Corriere della Sera (foto). Niente è così semplice e perfetto come sempre, anche la Balivo ha avuto le sue difficoltà, i dispiaceri, gli errori fatti, tutto un po’ riconducibili a un suo difetto. Caterina Balivo ammette di essere molto competitiva, potrebbe essere un pregio e in parte lo è ma in questo modo non riesce mai a godersi nulla. Racconta che nel 1999 partecipò a Concorso di Miss Italia, arrivò terza e per questo ha pianto per anni, voleva vincere, voleva essere la più bella. Vinse Manila Nazzaro e lei non apprezzò certo il suo terzo posto. I suoi genitori non l’hanno mai ostacolata ma non l’hanno nemmeno supportata; ha fatto tutto il percorso per arrivare alle finali di Miss Italia da sola, sua madre l’accompagnò solo alla tappa nazionale.
CATERINA BALIVO RACCONTA IL PERIODO DI MISS ITALIA E IL SUO DIFETTO PIU’ GRANDE DA SEMPRE
Ha fatto tutto da sola in quel periodo: “Mia madre mi accompagnò solo alla tappa nazionale, per il resto ho fatto da sola, elemosinando passaggi per tornare a casa. Non ho vissuto la favola dell’agente che ti nota per strada: mi sono sempre sudata ogni cosa, ho faticato, ho sgomitato e mi sono imposta”. Ha pianto per anni perché la fascia andò alla Nazzaro: “purtroppo ho un grande pregio, che poi è anche il mio peggior difetto: sono molto competitiva e questo significa che non ti godi mai nulla”.
“Ho sempre voluto essere la più bella, la più brava, ma a quasi 40 anni ho capito che su qualcosa bisogna mollare” prosegue Caterina Balivo aggiungendo che per tre anni ha pensato che uno psicologo potesse aiutarla: “Tre anni, dal 2007 al 2010, ma su di me non ha avuto grandi risultati. Mi rendeva ancor più intransigente. Poi ho incontrato mio marito ed ed è divenuto lui la mia analisi”.