Niccolò Bettarini mostra le cicatrici, i segni delle coltellate della terribile aggressione (Foto)
Niccolò Bettarini in spiaggia mostra le ferite, le cicatrici a un mese dall'aggressione davanti alla discoteca di Milano (Foto)
E’ passato poco più di un mese dall’aggressione subita da Niccolò Bettarini davanti alla discoteca Old Fashion di Milano, finalmente ha tolto il tutore al braccio e con nuove consapevolezze mostra le cicatrici, i segni delle coltellate (foto). Sul suo profilo social il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini ha mostrato ben visibili le conseguenze di quella notte, almeno quello fisici. E’ evidente la cicatrice sul braccio, Niccolò ha subito un delicato intervento e per un mese ha portato il tutore. Al mare non deve più coprire le ferite e adesso è evidente che quel coltello sia arrivato vicino al fegato, oltre agli altri segni. C’è chi lo accusa e chi gli porge gli auguri di dimenticare tutto in fretta e lui fiero scrive: “Ribellati, ribellati ancora, finché gli agnelli non diventeranno leoni”. Niccolò Bettarini si sta riprendendo del tutto e alla rivista DiPiù dichiara di essersi anche riavvicinato alla fede. La sua è una famiglia credente e quello che è successo quella notte gli ha fatto pensare che non è stata solo fortuna, così ha ritrovato la fede in Dio.
NICCOLO’ BETTARINI RACCONTA IL SUO FUTURO MOSTRANDO LE CICATRICI CHE HANNO CAMBIATO TUTTO
Racconta che quando è uscito dall’ospedale con sua madre è andato dal parroco che ha sposato i suoi genitori a Milano, sono rimasti con lui una giornata intera, hanno parlato tanto. Ricorda quei momenti terribili, ricorda e racconta ciò che pensava quando era in ambulanza: Nnella mia testa, ho improvvisamente iniziato a pensare: ‘Non voglio morire così…Io non voglio morire così…’”. Un pensiero che ha gridato a tutti per tutto il tragitto: “Volevo che lo sapessero tutti, probabilmente volevo che il mio urlo arrivasse in Cielo e lo sentisse anche Dio. E penso lo abbia sentito”. Una coltellata gli è arrivata vicino al fegato ma una costola spezzandosi ha rallentato l’affondo.
“Se quella stessa coltellata fosse arrivata qualche millimetro più sopra, se la costola non l’avesse deviata, mi avrebbe perforato il polmone” – ha proseguito Bettarini aggiungendo che quando esci vivo da situazioni del genere poi tutto cambia profondamente. Adesso ha intenzione di tornare al calcio e di farlo seriamente.