Luisa Ranieri confida degli anni in analisi ma con Luca Zingaretti è stato l’incontro perfetto (Foto)
Al Corriere della Sera Luisa Ranieri racconta die dieci anni in analisi, ha perso il padre a 24 anni (foto)
Da una donna bella, affascinante e di talento come Luisa Ranieri (foto) non ti aspetti di leggere una sua intervista in cui confida di 10 anni in analisi per le sue complessità, dei suoi momenti di malinconia misti a felicità, del suo passato di figlia separata con poca libertà. La moglie di Luca Zingaretti lo racconta al Corriere della Sera, a Candida Morvillo. Le parole, i ricordi, i racconti di Luisa Ranieri aprono gli occhi perché non tutto ciò che si vede è stato facile da conquistare. La moglie di Luca Zingaretti a 44 anni, felice della sua famiglia, di essere mamma di Emma che ha 7 anni e Bianca che è la piccola di casa e ha due anni, rivela cosa ha compreso di se stessa, cosa ha imparato. Confessa che ha innanzitutto imparato a volersi bene e forse questo è un passo che dovremmo fare tutti. I suoi genitori s sono separati quando era piccola, papà borghese, mamma popolana E’ sempre stata molto protetta ma poco libera. Racconta di essere nata vecchia: “mia madre, che intanto si era risposata, lavorava e io sentivo il peso della responsabilità dei fratelli più piccoli”.
Crescendo non è stato più semplice perché ha perso il padre che aveva solo 24 anni e questo più di tutto le è costato i 10 anni in analisi. Oggi è felice accanto a Luca Zingaretti ma è stata dura. L’attrice si racconta, parla della dona che è oggi, della famiglia che è il suo punto di riferimento, di come vive il suo incontro perfetto con Luca: “Sono la parte normativa della famiglia. Però sono anche tattile: bacio, abbraccio, coccolo. E se sono fuori a lungo, io e Luca ci scambiamo i ruoli”.
Luisa Ranieri spiega il significato di amare: “Avere comprensione profonda, non soffermarsi sui difetti dell’altro e cercare di guardare il meglio. E’ un lavoro e non è facile, ma Luca è stato il mio incontro perfetto. Tutti i matrimoni hanno alti e bassi, ma se si è scelto con cognizione di causa, per affinità e sensibilità, sono più gli alti”.