Emilio Fede e Nichi Vendola: volano gli insulti
Volano gli insulti tra Emilio Fede e Nichi Vendola. Il direttore del Tg 4 e il governatore della regione Puglia di certo non se la mandano a dire, ed è da qualche giorno che va avanti un botta e risposta tra i due. Tutto era cominciato quando Nichi Vendola, in un comizio a Civitavecchia, aveva […]
Volano gli insulti tra Emilio Fede e Nichi Vendola. Il direttore del Tg 4 e il governatore della regione Puglia di certo non se la mandano a dire, ed è da qualche giorno che va avanti un botta e risposta tra i due.
Tutto era cominciato quando Nichi Vendola, in un comizio a Civitavecchia, aveva pronunciato parole severe nei confronti di Lele Mora, Walter Lavitola, Gianpaolo Tarantini ed Emilio Fede, definendoli “procacciatori di escort e cocaina”. Ma non solo, perchè Vendola su di loro ha detto anche che sono “quattro maschi un po’ rimbecilliti“, che rappresentano appieno la tipologia di persone che ruotano attorno al Premier Silvio Berlusconi.
Chi si aspettava che i diretti interessati avrebbero accusato il colpo senza replicare, sbagliava di grosso. E così sono iniziati gli insulti. Emilio Fede, in un’intervista di qualche giorno fa alla Zanzara, su Radio 24, aveva fatto una battuta davvero poco felice riguardo Nichi Vendola, tirando in ballo la sua omosessualità: “Nichi Vendola è un poveretto che va capito davanti e di dietro“.
Naturalmente Emilio Fede non si era limitato solo a queste parole. “Vendolo porta l’orecchino su qualcosa che pende, sul pendolo“, aveva detto il direttore del Tg4. Inoltre Fede ha anche dichiarato di “non avere neppure il tempo di querelare Vendola“.
A questo punto Nichi Vendola non si è di certo tirato indietro nel rispondere ai pesanti insulti di Emilio Fede. Così a Firenze, durante la festa del partito Sinistra Ecologica Libertà (Sel) di cui è presidente, ha replicato alle parole di cattivo gusto utilizzate dal pupillo di Silvio Berlusconi. “Io sono gay, ma non sono un porco – ha detto Nichi Vendola che poi ha precisato – Ovviamente mi riferisco a Emilio Fede“.
E se essere gay non è un reato ma un semplice fatto privato, bisognerebbe chiedersi se ciò che avviene in casa del Premier possa assere paragonato all’omosessualità, tra l’altro dichiarata, di un esponente politico.
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