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Jessica Brugagli: Miss Padania si giustifica dopo aver offeso le donne del sud

La nuova Miss Padania, Jessica Brugali, rilancia una nuova intervista  a seguito delle numerose critiche ricevute sul web, dopo la sua intervista “Non proprio carina”, in cui si scagliava contro le ragazze del sud e le ragazze extracomunitarie, a riguardo della loro possibile partecipazione al prossimo concorso di Miss Padania. Secondo la giovane, le sue […]

La nuova Miss Padania, Jessica Brugali, rilancia una nuova intervista  a seguito delle numerose critiche ricevute sul web, dopo la sua intervista “Non proprio carina”, in cui si scagliava contro le ragazze del sud e le ragazze extracomunitarie, a riguardo della loro possibile partecipazione al prossimo concorso di Miss Padania.

Secondo la giovane, le sue non sarebbero state parole di “Razzismo“, ma solo di precisazione al fine di giustificare la motivazione secondo cui, le donne meridionali o extracomunitarie, non avrebbero i “Requisiti” idonei per partecipare ad un concorso di bellezza, riservato alle donne del Nord. Si pensi che per queste sue dichiarazione, la giovane pare che abbia ricevuto numerosi commenti sgradevoli anche sulla propria pagina Facebook, ed afferma nella sua nuova intervista di essere stata solamente fraintesa.

In questa sua nuova intervista infatti, la Miss afferma che non ha nulla contro le donne del sud, ma precisa che essendo Miss Padania un concorso riservato alle donne del  territorio del Nord, le partecipanti dovrebbero avere le radici conformi al concorso e non diversamente.

Questa situazione ci riporta un pò indietro nel tempo, quando alcuni anni fà, a vincere il concorso di bellezza italiano più famoso, Miss Italia, fu Dennie Mendez, che suscitò numerose critiche, in quanto prima Miss Italia di origini non italiane, nonostante la giovane vivesse in Italia già dall’ età di 11 anni.

Pertanto queste dichiarazioni da parte di Miss Padania, da un lato non dovrebbero stupire, in quanto ad oggi, vi è ancora una parte dell’ Italia che difende fortemente le proprie radici, chiudendo le porte agli altri, considerati “troppo diversi da se”. Ma a questo potremmo aggiungere simpaticamente, un pezzo della favolosa poesia del celebre Totò “A’ Livella”: “Ma chi te cride d’essere…nu ddio?Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.

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