La nostalgia di Tiberio Timperi: “Vado in pellegrinaggio”
Tiberio Timperi si racconta, ha bisogno di ritrovarsi e va in pellegrinaggio. Malinconia, ricordi e nostalgia che svela sui social
Tiberio Timperi continua a raccontarsi, lo fa sui social, è a Roma e arriva forte la nostalgia, la malinconia, il bisogno di ritrovarsi. Non tutti amano Tiberio Timperi, non si può piacere a tutti ma forse dopo il racconto sulla povertà e le mancanze che ha vissuto è più semplice comprendere la sua ironia, le sue battute.
Tiberio Timperi paragona la sua passeggiata a Piazza Vittorio a un pellegrinaggio, spiega il motivo. E’ lì che è nato e cresciuto, vede ricordi ovunque ma non tutto è come prima, perché c’è chi resiste e chi non ci è riuscito. La pizza, gli amici, l’odore del vino, quello della segatura, tutti che lo riconoscevano, tutti si conoscevano. Il conduttore alla fine ha ceduto e si è preso un bel gelato al prezzo che meraviglia, solo 2 euro, a Roma. Cioccolato e fiordilatte, come un tempo ma questa volta nella coppetta, altra ironia o altra realtà.
Tiberio Timperi a Piazza Vittorio
Quando ho bisogno di ritrovarmi, vado in pellegrinaggio a Piazza Vittorio. Qui sono nato e cresciuto. Sale la marea dei ricordi. Qui erano tutti sor e sora. I ragazzi “maschio” o “maschiè” a seconda dell’età. “Segni sor Ventu’ che dopo passa mamma”. Il panificio Passi, pizza bianca e scrocchiarella – prosegue – Il sor Ennio, macellaio. Il sor Gaetano, pizzicagnolo con la vasca del baccalà il venerdì. Trivelloni, vini e olii. Odore di vino e segatura. La cartoleria Di Veroli non c’è più, Mas manco a dirlo. Resistono e chissà per quanto ancora, Regoli, Panella e Fassi con il suo palazzo del gelato – confessa – Ho ceduto. Cioccolato, fiordilatte e leccatina di panna. Il prezzo è umano quanto il quartiere: 2 euro. Invecchiando, sono tornato alla coppetta per non sporcarmi. Coppetta. Cono. Cosa è di destra e cosa di sinistra…?
Le risposte
In tantissimi commentano il racconto di Tiberio Timperi, il suo pellegrinaggio che lo riporta al passato ma anche al confronto con il presente. C’è chi ricorda le parole di Luciano De Crescenzo e risponde che la coppetta è per il Nord, il cono è per il Sud; chi pensa alla politica e chi a tutte le famiglie che hanno dovuto arrendersi e chiudere uno di quei negozi che lui ricorda.
Tutte queste realtà commerciali, dietro le quali c’è la storia di una famiglia italiana, che offrono vera qualità del prodotto, cortesia, simpatia, dove il cliente era seguito e appoggiato nei suoi acquisti, dove era accolto e considerato quasi come uno di famiglia, adesso stanno man mano scomparendo,perché le persone li hanno abbandonati per la grande distribuzione estera, per acquisti scadenti a basso costo! Per acquisti sulle grandi piattaforme on line, di aziende che hanno la sede legale nei paradisi fiscali e qui stanno solo a sfruttare il più possibile,senza lasciare un centesimo! Ed ecco sparire una cartoleria, un negozio di abbigliamento,un negozio di casalinghi,etc. E quando chiude un negozio, anche la famiglia che di quel lavoro viveva va a finire male! Ma tanto non frega un cavolo a nessuno!!!