La ragazza di neve romanzo e serie tv: similitudini e differenze
La ragazza di neve dopo il successo del romanzo di Javier Castillo ecco il boom della serie Netflix: quali sono le differenze tra serie e libro?
Prima al mondo: La ragazza di neve ( La chica de nieve) è la serie più vista questa settimana su Netflix in tutto il pianeta. Un successo che era atteso, visto il grandissimo successo che il romanzo di Javier Castillo, La ragazza di neve, ha avuto in tutto il mondo. Diventato in pochi mesi un bestseller, ha consacrato il giovane scrittore di Malaga nell’olimpo degli scrittori di crime e thriller investigativo più letti. Netflix ne ha fatto subito una serie e ha scelto molto molto bene visti i numeri che La ragazza di neve sta incassando in questi giorni in piattaforma. E c’è ovviamente anche un riscontro per il romanzo di Castillo, chi non lo conosceva non vede l’ora di leggere i suoi lavori. E chissà magari il sequel, visto che Miren, riceve alla fine della sua indagine sulla piccola Amaya, un pacchetto misterioso che sembra aprire le porte a un altro enigma o giallo da risolvere.
La ragazza di Neve la trama del romanzo di Javier Castillo
1998, New York, parata del Giorno del Ringraziamento: Kiera Templeton, tre anni, sparisce. Succede tutto in un attimo: il padre perde la presa calda e leggera della mano di sua figlia e improvvisamente non la vede più, inghiottita dalla folla che si spintona. Inutile chiamarla, chiedere aiuto e disperarsi. Dopo lunghe ricerche, vengono ritrovati solo i suoi vestiti e delle ciocche di capelli.
2003, cinque anni dopo, il giorno del compleanno di Kiera: i suoi genitori ricevono uno strano pacchetto. Dentro c’è una videocassetta che mostra una bambina che sembra proprio essere Kiera, mentre gioca con una casa delle bambole in una stanza dai colori vivaci. Dopo pochissimo lo schermo torna a sgranarsi in un pulviscolo di puntini bianchi e neri, una neve di incertezza, speranza e dolore insieme. Davanti al video c’è anche Miren Triggs, che all’epoca del rapimento era una studentessa di giornalismo e da allora si è dedicata anima e corpo a questo caso. È lei che conduce un’indagine parallela, più profonda e pericolosa, in cui la scomparsa di Kiera si intreccia con la sua storia personale in un enigmatico gioco di specchi che lascia i lettori senza fiato. Un thriller perfetto che ribalta le regole del genere.
Similitudini e differenze con la serie Netflix
Innanzi tutto, come avrete capito di già la prima importate differenza ( e non è poco), è l’ambientazione scelta per il racconto della serie. Con il sequestro della piccola Amaya, siamo in Spagna, siamo a Malaga, piccola cittadina sul mare. Non è novembre, il giorno del ringraziamento ma è gennaio, giorno in cui in tutta la Spagna si festeggia l’arrivo dei re Magi. Anche qui però abbiamo una parata, con centinaia di persone in giro per le strade. Le due bambine scompaiono però nel medesimo modo: sia la piccola Amaya che Kiera stringevano la mano del loro papà e pochi istanti dopo, erano invece da sole tra la folla. Nel libro, sono i genitori della piccola Kiera a ricevere la cassetta mentre nella serie Netflix, è la giornalista Miren, che riceve in redazione il VHS. Anche in questo caso, c’è una casa delle bambole, c’è una stanza da letto…E ci sono qui puntini che si dissolvono, come se fossero neve al sole.
Le parole di Castillo sul romanzo
Intervistato da Sapere.it, da Luca Ramacciotti, lo scrittore ha spiegato da dove nasce l’ispirazione per questo romanzo: “ Il libro nasce da un’idea molto semplice. Ero per strada con mia figlia di tre anni quando lei la abbandonò la mia mano per raggiungere la madre. In quel frangente mi chiesi cosa sarebbe successo se lei mi avesse lasciato la mano non per un attimo, ma per sempre e avessi perso le sue tracce. Cosa sarebbe accaduto se non avessi più avuto sue notizie salvo ricevere cinque anni dopo un video dove lei si vede. Che tipologia di persona avrebbe potuto inviarmi quel video e perché? Lo avrebbe fatto a fin di bene o di male? Vorrebbe farmi soffrire ancora?“. E a proposito della serie Netflix aveva detto: “Sono consulente per la sceneggiatura che è affidata a un gruppo di sceneggiatori molto bravi, ma voglio che restino ben vivide e come da me ideate le figure dei vari personaggi a partire ovviamente da quella di Miren e che resti protagonista anche il ruolo che il giornalismo di inchiesta ha in questa vicenda.“