E’ bellissimo il messaggio di Francesco Facchinetti per chi come lui è dislessico
Le parole di Francesco Facchinetti per chi è dislessico e per le famiglie che affrontano spesso tutto da sole
Ha postato una foto di quando era piccolo Francesco Facchinetti e ha fatto un tuffo nel passato, ricordando quello che ha affrontato in quel periodo. E ha voluto non solo lanciare un messaggio a chi come lui è dislessico ma anche alle famiglie che si trovano in una situazione non semplice.
“Oggi ho trovato questa mia foto da bambino. Riguardandola ho ripensato a tante e tante cose. Ho pensato ai miei nonni, ero in vacanza con loro lì. Ho pensato a quanto mi mancano e quanto avrei dovuto ancora imparare da loro” ha scritto Facchinetti sui social. E ancora: ” Poi ho pensato a come mi chiamavano quando ero un bimbo: Attila! Questo nome, che come appellativo ad un bimbo può sembrare anche simpatico, nascondeva qualcos’altro. Ero e sono dislessico. “
Francesco Facchinetti parla della dislessia
Nel post, Francesco Facchinetti ha poi scritto: “Questo creava un disagio dentro di me, mi sentivo inadeguato, sbagliato e sempre in difetto. Tutto ciò mi ha incattivito molto da piccolo, e non riuscire a comunicare mi ha portato a diventare Attila. La mia testa, i miei pensieri, le mie parole andavano più veloce della mia bocca. Non riuscivo a leggere, scrivere e a parlare. Poi è successo qualcosa. “
E ancora: “Quando ho capito che quello che avevo non era un problema ma solo un ostacolo da superare è iniziata la mia scalata. Ho iniziato a lasciarmi andare nel vero senso della parola. Ho iniziato a non aver più paura di sbagliare! Anche se dicevo una parola errata, e se non riuscivo a leggere velocemente le cose, non era più un problema. Così, a poco a poco e con gli anni, Attila è scomparso per dare spazio a Francesco.“
Facchinetti ha concluso: ” Scrivo tutto questo perché so che può essere di aiuto a tanti genitori che sono preoccupati per i loro figli dislessici. Invece a tutte le persone che sanno di avere questa stessa cosa che ho io dico che la scalata si può fare, non dovete avere timore. Parlando di dislessia non ho mai detto in questo post che sia un PROBLEMA perché credo fortemente che non sia così. Chi è dislessico fa solo fare un giro strano alle sue parole e ai sui pensieri, perché prima di arrivare alla bocca passano sempre dal cuore.“