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Vini italiani all’estero: quali sono i più amati dai wine lovers?

I vini tricolore apprezzati in tutto il mondo

vini italiani all'estero

Il mondo vitivinicolo negli ultimi anni ha subìto diversi cambiamenti, eppure l’Italia ha confermato ancora una volta la sua pole position nel settore enologico: con un record storico delle esportazioni, nel 2021 ha raggiunto il valore più alto di sempre con 7,1 miliardi, come testimoniato da un’indagine di Vinitaly. Ciò, nonostante gli alti e bassi dovuti dalla pandemia e le chiusure, è stato possibile anche e soprattutto grazie alla vendita di vino online, che offre la possibilità di ricevere comodamente il vino presso qualsiasi destinazione.

Quali sono i vini italiani più conosciuti (e venduti) all’estero?

Secondo uno studio di Wine Intelligency sono i vini italiani DOC e DOCG a raggiungere sempre di più l’awareness dei consumatori: all’estero vengono riconosciuti molti dei grandi vini italiani, come il Brunello di Montalcino DOC, il Prosecco DOC, il Chianti DOCG, il Barolo e il Montepulciano d’Abruzzo DOC. Al di là della celebrità conquistata oltreconfine dalle eccellenze nostrane, a guidare il crescente successo del Bel Paese nel settore vinicolo ci pensano alcune specifiche tipologie di vino: le bollicine italiane, in particolar modo il Prosecco elo spumante Franciacorta, vantano una richiesta in continuo aumento, seguiti dai vini fermi.

Le preferenze dei wine lovers fuori dall’Italia mostrano inoltre una particolare preferenza per i vini veneti, ma anche per quelli provenienti da altre regioni del nord Italia, come il Piemonte, la Toscana, il Trentino-Alto Adige, l’Emilia-Romagna e la Lombardia.

Infine, tra le tendenze registrate spiccano sia la crescente attenzione nei confronti dei vini biologici e sostenibili e dal basso contenuto alcolico, che l’aumento degli acquisti dei vini in fascia Premium e in formati insoliti, come la bag in box o il vino in lattina.

Chi sono i maggiori produttori ed esportatori di vino nel mondo?

I paesi leader nell’esportazione del vino sono l’Italia, la Spagna e la Francia: secondo i dati di Oemv – Observatorio Español del Mercado del Vino – l’Italia conferma il suo primato nell’export di vini in termini di volumi, mentre in quanto al valore economico è la Francia in prima posizione in termini di fatturato, anche grazie al costo superiore dei vini francesi. La Spagna, invece, si afferma come primo paese per le esportazioni di vino sfuso.

L’impatto della guerra in Ucraina sull’export di vini italiani

Nonostante questo andamento positivo, secondo uno studio di Coldiretti sui dati ISTAT per Vinitaly,l’export dei vini italiani è stato messo a rischio dalla guerra in Ucraina. L’Italia è il primo paese fornitore di vini in Russia, con una tendenza in crescita del 18% rispetto al 2020, per un valore di quasi 150 milioni di euro. Tuttavia, l’aumento dei prezzi sull’alluminio e sui fertilizzanti e il costo maggiore per la produzione di vetro e di etichette per le bottiglie, insieme alle sanzioni e alle limitazioni sull’export di vino in Russia per ordini superiori a 300 euro mettono sicuramente in dubbio il proseguirsi di questo trend.

Vini italiani: in quali paesi esteri è maggiormente richiesto?

Al di là delle difficoltà date dalla guerra, non c’è stato tuttavia un freno nell’export di vini italiani in altri paesi, che soprattutto verso gli Stati Uniti ha visto un aumento del 18%. In Pennsylvania la richiesta di bollicine italiane ha raggiunto il 120% in più di esportazioni, secondo solo alla California, confermando come l’America sia il mercato di riferimento prioritario per i vini italiani. 

Un altro mercato interessante per l’esportazione di vini italiani è rappresentato dalla Cina: qui le vendite dei vini tricolore sono aumentate del 29%, anche grazie alla diatriba tra i cinesi e i nostri concorrenti australiani, iniziata con l’imposizione di dazi doganali sul vino e culminata con il blocco delle importazioni dall’Australia.

L’area studi Mediobanca ha stilato una classifica dei principali mercati di destinazione di vini italiani, confermando il primato degli Stati Uniti d’America, seguiti da Germania, Regno Unito, Svizzera, Canada, Paesi Bassi, Francia, Svezia, Belgio e Danimarca.

Ecco quindi come l’export del vino italiano all’estero confermi quanto le nostre eccellenze enologiche, insieme alla gastronomia italiana, siano apprezzate in tutto il mondo e siano rappresentanti di un settore resiliente alla crisi, in grado di aiutare l’intera economia nazionale.

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