La lettera di Al Bano a Putin: “Io qualcosa sento il dovere di dirtela”
Le parole di Al Bano a Putin in una lettera aperta, gli parla dei bambini, dei comandamenti
Più volte Al Bano Carrisi ha incontrato Putin, anche a Verona, e forte di questo legame il cantante scrive una lettera aperta, chiede al presidente russo di mettere fine alla guerra in Ucraina. E’ al Medit Magazine che Al Bano inizia con quel “Caro Putin” ma lascia intendere un seguito che forse non sfiorerà nemmeno per un attimo i pensieri del presidente ma l’artista ci prova lo stesso perché sente che è giusto farlo e anche per mettere in chiaro qual è oggi il suo pensiero nei confronti di Putin. Parla di drammi e distruzione, di follia, di bambini che non hanno più una vita, che conoscono la morte, gli ricorda il quinto comandamento, i nomi di chi ha già commesso questi errori folli e imperdonabili.
La lettera di Al Bano a Putin
“So che sei molto ‘impegnato’ in azioni che seminano solo drammi e distruzione e mi sembra anche di capire che non ci sia, da parte tua, alcuna intenzione di mettere un punto a questo grande atto di follia. Ma io qualcosa sento il dovere di dirtela – le sue parole sono semplici – Tu che sei il ‘grande’ Putin, tu che sei il capo di Stato ma che sei anche padre; tu che la sera hai la possibilità di andare a dormire nella tua casa, nel tuo letto, sicuramente con i tuoi figli, per un attimo, solo per un attimo, fermati a pensare a coloro i quali si vedono cadere addosso le bombe e che devono fuggire dalla propria casa – gli chiede i pensare ai bambini – Pensa a quei bambini che avrebbero diritto alla vita e che, invece, sono costretti a conoscere la morte, senza avere la possibilità di viversi appieno il ‘disegno’ per cui sono venuti al mondo”.
Gli ricorda il quinto comandamentio “Pensa ai dieci comandamenti che, al quinto, recita “non uccidere”: il buon Dio avrà pur voluto dire qualcosa! E poi, se ne sei capace – ed io so che ne sei capace – blocca questa truce follia che, prima di te, è già stata percorsa da Hitler, da Mussolini e da tanti altri. Fermati finché sei in tempo: il mondo ti ringrazierebbe”.