Vittorio Feltri, la moglie morta di parto: “Avevo venti anni, solo con due gemelline”
Vittorio Feltri racconta le tragedie della sua vita, la morte della moglie a soli 20 anni, la morte del padre
Il primo ricordo di Vittorio Feltri è la morte di suo padre Angelo a 43 anni; lui ne aveva solo 6. Ucciso dal morbo di Addison, una malattia da cui oggi si guarisce con due iniezioni di cortisone. Un dolore così forte arrivato così presto nella sua vita. Sono tantissimi i ricordi che rivela al Corriere della Sera ma è quando parla di sua moglie morta per parto che Vittorio Feltri sconvolge chi ha sempre pensato abbia avuto una vita semplice. Il fondatore e direttore di Libero racconta la sua vita e arriva agli amori, agli anni della scuola, a quando vinse un premio per il miglio tema e andò a leggerlo in una classe tutta al femminile. Tutte lo applaudirono tranne una, incrociò il suo sguardo, due occhi bellissimi, era Maria Luisa Trussardi. Non è lei che sposò ma un’altra Maria Luisa.
Vittorio Feltri: “Maria Luisa rimase subito incinta”
“Con Maria Luisa Trussardi ci scambiammo qualche bacino, sul muretto, ma poi mi innamorai di un’altra Maria Luisa. Lei rimase subito incinta, matrimonio riparatore e in ospedale mi trovai due bambine. Quando mi dissero che erano due gemelline, quasi svenni. Mi fecero un’iniezione, passai dalla disperazione all’euforia…” ma tornò subito la disperazione.
Le piccole le chiamò Laura e Saba e poco dopo la moglie morì di parto, aveva 20 anni. Vittorio Feltri prosegue il suo racconto: “Non sapevo cosa fare con due neonate, le portai al brefotrofio. Mi guardai attorno, c’erano tante impiegate e scelsi quella con le gambe più belle”. La corteggiò e la sposò: “Enoe ha fatto da madre alle bambine e le sarò per sempre grato. Insieme abbiamo avuto Fiorenza e Mattia, ma considero mio figlio anche Paolo, il figlio della sorella di mia moglie – e aggiunge – Ho sempre amato Mattia, gli davo come compito scrivere i pensierini sulla sintesi delle partite alla Domenica Sportiva. Lo amo ancora, vorrei solo che mi chiamasse di più”.