Adesso è Charlene di Monaco a parlare e difendere la sua famiglia
"Vogliamo parlare del mio divorzio?" ha risposto Charlene di Monaco a chi l'ha intervistata. Le sue dichiarazioni mettono tutti a tacere
Dopo i tanti pettegolezzi adesso è Charlene di Monaco a parlare del matrimonio con il principe Alberto. Tutti parlano di separazione, di accordo milionario per mettere tutto a tacere, per fare apparire la coppia perfetta, per evitare lo scandalo, il divorzio. Le dichiarazioni di Charlene Wittstock forse per un po’ metteranno a tacere il gossip, perché non tutti credono alle sue parole, alla sua verità. In ogni caso è una donna, madre e moglie che chiede rispetto e che difende la sua vita privata, il marito. Tutti parlano del loro rapporto instabile e mai felice ma nessuno conosce la verità. E’ la principessa Charlene di Monaco che prova a fare chiarezza, lo fa rilasciando un’intervista, non ci sono intermediari, nessun amico vicino alla coppia pronto a dire chissà cosa ma è lei che mette da parte ogni dubbio e lo fa con chiarezza.
Charlene di Monaco: “Vogliamo parlare del mio divorzio?”
Intervistata da Monaco Matin la principessa di Monaco non usa mezzi termini e va dritta a ciò che in realtà interessa a tutti: “Vogliamo parlare del mio divorzio, della mia casa in Svizzera? È deplorevole che certi giornali vendano falsità del genere sulla mia relazione, sulla mia vita”.
Racconta che ne ha ovviamente parlato anche con il principe e spiegato la sua reazione, almeno in parte: “Alberto è stato di grande supporto, abbiamo parlato insieme di questi articoli maligni e lui ha fatto tutto il possibile per proteggere me e i nostri figli”.
Chi l’ha intervistata riporta la sua serenità ma anche che lei stessa ha confidato di essere fragile: “Quando sono tornata nel Principato ho concentrato tutte le mie energie su mio marito e i miei figli, che sono la mia priorità – ha inoltre aggiunto – La mia salute è ancora fragile e non voglio andare troppo veloce. La strada è stata lunga, difficile e molto dolorosa”. E’ il caso di fare silenzio.