Michele Bravi da Le Iene: “La mancanza di ascolto è guerra, dovremmo ascoltare di più, parlare di meno”
Dalla puntata de Le Iene del 9 marzo 2022 il toccante monologo di Michele Bravi
Nella puntata de Le Iene in onda il 9 marzo 2022 ci sono stati diversi momenti carichi di emozioni. Potremmo parlare del servizio dedicato alla piccola nata in Italia, poche ore dopo l’arrivo della sua mamma e della sua sorellina in Lombardia, scappate dalla guerra, con il dolore nel cuore per aver lasciato un giovane papà a combattere sul campo. E ancora, la grande solidarietà degli italiani, con i tir carichi di roba portati al confine e un bus della speranza che ha salvato la vita a un centinaio di persone. E poi ci sono state anche le parole di Michele Bravi e quelle di Anna Safroncik. Due monologhi brevi e molto diversi tra loro, ma pieni comunque di emozioni.
L’appello di Anna Safroncik a Papa Francesco
Le parole di Michele Bravi nel suo monologo a Le Iene
Il cantante ha iniziato con queste parole il suo monologo: “Quando ero bambino mi capitava di perdere la voce. Per questo ero molto silenzioso. Un giorno a caso incontrai una signora che mi disse ‘Tu perdi spesso la voce perché quando parli non ti senti ascoltato’. Io lavoro con la voce, sono un cantautore. Mi viene naturale trasformare le parole in canzoni, tutti ingenuamente vogliamo essere ascoltati. Tutti abbiamo bisogno che la nostra voce venga ascoltata.“
E ancora: “Quando ascoltiamo con l’intento di capire, scopriamo l’umanità di una persona. La mancanza di ascolto è pericolosa, è conflitto, è guerra. Eppure l’ascolto è contagioso, ci fa capire che anche siamo diversi, siamo così simili. L’ascolto rompe le catene dei conflitti.“
Ha concluso con queste parole: “ Possiamo anche costruire una nuova realtà, quella dell’ascolto, un dono specifico del genere umano. Esiste una ragione se abbiamo due orecchie e una sola bocca. Dovremmo ascoltare di più e parlare di meno.“
Parole che sono arrivate davvero al cuore.