Lo sfogo di Giorgia Soleri: “Hanno preso di mira i miei punti deboli”
Sui social lo sfogo di Giorgia Soleri. E' assurdo tutto l'odio che deve subire mentre lotta contro la sua malattia e i dolori atroci
Il continuo attacco degli haters mette a dura prova Giorgia Soleri. E’ assurdo, lo è sempre quando si tratta di odiatori ma Giorgia Soleri non combatte contro la sua malattia solo per se stessa. E’ anche grazie a lei se tante ragazze, tante donne stanno capendo l’origine dei loro problemi e cosa fare, come muoversi per vivere una vita il più normale possibile. Giorgia Soleri ha vissuto tutto sulla sua pelle e basterebbe già da solo tutto il dolore ma lei si fa forza, combatte ma lo sfogo è sempre più necessario perché non sono solo i commenti che tutti possono leggere ma presa di mira da un gruppo di persone la sofferenza arriva al limite. La fidanzata di Damiano dei Maneskin forse paga anche questa invidia. C’è chi mette in dubbio la sua malattia e purtroppo la Soleri in questo periodo non sta benissimo. Stanca è esplosa, chiede di smetterla, anche di giudicare.
Giorgia Soleri: “Qui siamo oltre la critica, siamo all’odio su odio”
“Non avete idea di che cosa significhi rivivere 10 anni di trauma ogni giorno per colpa di un gruppo di persone (perché giustamente vedete solo ciò che è pubblico, non la merda che arriva in pvt) che hanno deciso di prenderti di mira colpendo i tuoi punti debole. Sono contenta per chi non può capire, anzi forse vi invidio anche un po’, ma abbiate almeno la decenza di non giudicare” sono parole che fanno male già solo ad immaginare ma Giorgia soffre di vulvodinia e da così tanto tempo che il silenzio sarebbe il minimo.
In tante la ringraziano per l’aiuto che non sa nemmeno di dare, è una parte della sua forza, l’altra la deve trovare da sola. “E spero che queste parole non vengano rigirate. Non si può piacere a tutti, questo lo so, e capisco anche la critica. Ma qua siamo oltre: odio su odio, invalidazione di malattie, richiesta costante di quanto e come sto male, giudizi su come reagisco…”.
Lei è stata la prima a parlare di vulvodinia, a raccontare tutto della malattia che tanti ancora oggi credono sia immaginaria.