E’ stata arrestata la sorella di Ornella Muti per possesso di droga dello stupro: “La uso per pulire”
E' stata arrestata Claudia Rivelli, la sorella di Ornella Muti: trovate in casa ingenti quantità di droga dello stupro
Claudia Rivelli, la sorella di Ornella Muti, è stata arrestata. La notizia è rimbalzata oggi da un sito all’altro e la storia è parecchio surreale. La sorella della nota attrice è stata arrestata per possesso di droga. In particolare nella sua casa sono stati trovati ingenti quantitativi di GBL, conosciuta anche come droga dello stupro. Stando a quanto riferiscono oggi le principali testate giornalistiche nazionali, dopo esser stata arrestata, la Rivelli avrebbe spiegato la sua posizione. E’ vero, in casa c’era della droga ma lei la usa per fare le pulizie. Ha spiegato che la userebbe come una sorta di acquaragia.
Sul Tempo, si leggono altri dettagli di questa strana vicenda che coinvolge appunto la sorella della notissima attrice Ornella Muti.
E’ stata arrestata la sorella di Ornella Muti: i motivi
Secondo quanto si legge sul Tempo, la polizia giudiziaria di Fiumicino indagava da diversi mesi sull’arrivo in aeroporto di importanti quantitativi della sostanza incriminata e lo scorso mercoledì si sono messi sulle tracce di un pacco ritenuto sospetto, che è poi finito nel più insolito dei luoghi, un condominio di un noto quartiere residenziale romano, tra i più esclusivi della città. Tra i destinatari della droga dello stupro ( un flacone da un litro circa), la 71enne sorella di Ornella Muti. Secondo quanto si legge sul Tempo, non era il solo flacone. In casa, quando le forze dell’ordine sono entrate, ce ne erano anche altri. Uno era ancora sul tavolo imballato.
La Rivelli si è mostrata sorpresa per l’arrivo delle forze dell’ordine in casa, e ha detto di usare quella sostanza per pulire.
“Io la uso per pulire l’auto di mio figlio e per lucidare l’argenteria – ha spiegato al giudice Valentini dopo aver trascorso una notte in cella di sicurezza – Per me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che la utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica” ha detto la donna che quindi non aveva neanche idea dei costi.
Per Claudia Rivelli il pm Mario Pesci aveva chiesto i domiciliari. La prima prima udienza del processo è fissata per il prossimo febbraio.