Le parole di Cristina Parodi sulla situazione in Afghanistan
Le parole di Cristina Parodi sulla complicata situazione in Afghanistan
Siamo tutti davvero preoccupati per quello che sta succedendo in Afghanistan e non bisogna avere una laurea per capire quella che è la complicatissima situazione che si sta delineando. Si scappa dai talebani e quello che succederà alle donne nelle prossime settimane, sarà davvero tragico. Sono tantissime le donne in tutto il mondo a sottolineare come non si possa cancellare il lavoro fatto negli ultimi 20 anni, a ricordare quello che potrebbe succedere a chi non ce la farà a lasciare quel paese. Anche Cristina Parodi, che da giornalista è stata in Afghanistan e ha vissuto in quei luoghi, parla di questa situazione e non nasconde la preoccupazione per le donne afghane.
Cristina Parodi ricorda la sua esperienza in Afghanistan
Le parole della giornalista sui social:
Sono stata in Afganistan quando lavoravo al tg5 per fare un reportage sulla condizione femminile . Ho ascoltato e documentato storie terribili sulle donne ripudiate dai mariti che si davano fuoco perché venivano abbandonate dalla famiglia e dalla società . Ma ho incontrato anche giovani ragazze che volevano fare le giornaliste , avevano grandi sogni , scrivevano bene ma non potevano apparire nei servizi che realizzavano : quello era riservato solo agli uomini . Ricordo i nostri soldati del PRT di Herat ( provincial reconstruction team ) e ho ancora negli occhi la passione con cui lavoravano insieme agli afghani per costruire strade , scuole ospedali . Ora sembra che a nulla sia servito questo impegno . L’Afghanistan torna a chiudersi nel buio della dittatura talebana dove essere donna , avere studiato e voler lavorare e’ una colpa da condannare e cancellare sotto il burqa
E’ davvero possibile che non si possa fare nulla per queste donne, per le ragazze che hanno studiato, che fino a pochi giorni fa potevano uscire anche senza burqa da casa, in strada? Gli appelli si rincorrono in queste ore, ma le immagini e le notizie che arrivano da Kabul non fanno davvero ben sperare.