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Pasta Molisana in tendenza sui social: è polemica per l’ultima campagna pubblicitaria

Pasta Molisana, è polemica per l'ultima campagna pubblicitaria che inneggia al colonialismo degli anni Trenta

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E’ bufera sui social. La pasta Molisana è finita in tendenza anche su Twitter ma la cosa potrebbe non far piacere all’azienda. Una campagna pubblicitaria che sta destando più di una polemica: è quella lanciata da La Molisana che, sui suoi canali social e sul sito, pubblicizza due formati di pasta nuovi nuovi attirandosi addosso notevoli critiche. Il motivo sarebbe da ricercare nel fatto che l’azienda, descrivendo i suoi nuovi prodotti, rievochi in qualche modo un periodo storico difficile per l’Italia. E così sui social sono molte le persone che puntano il dito contro quest’ultima trovata. Immediata la specifica della stessa azienda che prende le distanze dal polverone creatosi con un comunicato ufficiale. Cerchiamo allora di fare ordine, per capire cosa sia successo in queste ultime ore.

Pasta Molisana, è polemica per l’ultima campagna pubblicitaria


Sotto accusa, le Abissine e le Tripoline, nate negli anni dell’occupazione italiana in Africa e definite dall’azienda “di sapore littorio e di gusto coloniale“. Una definizione che non è piaciuta, perché anche se si parla di pasta alcuni riferimenti storici non sono stati visti di buon occhio da moltissime persone. La Molisana descrive le sue Abissine con parole decisamente discutibili. Sul sito dell’azienda si parla infatti di “un formato dal nome che è già storytelling… Negli anni Trenta l’Italia celebra la stagione del colonialismo con nuovi formati di pasta: Tripoline, Bengasine, Assabesi e Abissine. La pasta di semola diventa elemento aggregante? Perché no! […] Di sicuro sapore littorio, il nome delle Abissine Rigate all’estero si trasforma in “shells”, ovvero conchiglie“.

E lo stesso tipo di descrizione, con chiari riferimenti storici, viene riservato alle Tripoline n. 68: “Il nome evoca luoghi lontani, esotici ed ha un sapore coloniale“. Due descrizioni che hanno dunque dato il via a numerose polemiche che hanno costretto anche la stessa Rossella Ferro, che fa parte della famiglia titolare del pastificio e ne è la responsabile marketing, a intervenire per cercare di recuperare la situazione: “Non abbiamo alcun intento celebrativo quando parliamo di questi formati storici, nati negli anni ’30. E infatti abbiamo appena provveduto a cambiare le schede descrittive dei prodotti. Siamo molto attenti alla sensibilità dell’opinione pubblica e in questo caso l’unico errore è stato non ricontrollare tutte le schede affidate all’agenzia di comunicazione. E invece è la conferma che non si può perdere di vista nemmeno un dettaglio. Ribadisco che per noi non c’è alcun sentimento di celebrare quel periodo storico“.

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