Rita Ora chiede scusa dopo avere festeggiato il compleanno con gli amici al ristorante
Sui social Rita Ora chiede scusa ma sabato ha festeggiato il suo compleanno con un party vietato, violando il lockdown
Rita Ora ha violato il lockdown, sabato scorso ha festeggiato il suo compleanno a Londra, in un ristorante esclusivo con almeno 30 persone. La popstar in queste ore ha chiesto scusa sui social ma il party segretissimo adesso è notizia per tutti. Proprio da chi dovrebbe dare il buon esempio, da chi è seguitissimo, arriva l’esatto contrario. Rita Ora, ma non sarà l’unica al mondo, non ha resistito, era il suo compleanno, 30 anni, ha violato le regole del lockdown che anche in Gran Bretagna vietano le feste nei locali. I ristoranti devono restare chiusi, è permesso l’asporto, sono permesse le consegne e quel locale era solo apparentemente chiuso. A rovinare la festa alla cantante e attrice ci ha pensato la polizia. Ovvia la multa che ha dovuto pagare e adesso ha confidato di essere molto dispiaciuta, solo adesso deve avere capito l’errore commesso.
RITA ORA FESTEGGIA DURANTE IL LOCKDOWN
La cantante di “Let You Love Me” e “Girls” ha spento le 30 candeline presso il ristorante “Casa Cruz” a Notting Hill. Con lei c’erano circa 30 persone, anche se Rita ha dichiarato che era solo un piccolo gruppo di persone. Chi ha fatto la spia? Qualcuno si sarà insospettito per il via vai nei pressi del locale che sembrava chiuso.
Tra gli invitati, in base a quanto riportato dal Sun, c’erano anche le modelle Cara e Poppy Delevingne. All’arrivo della polizia gli ospiti sono fuggiti dal retro.
“Date le restrizioni, mi rendo conto di quanto fossero irresponsabili queste azioni e me ne assumo la piena responsabilità – aggiungendo – Mi dispiace profondamente per aver infranto le regole e, a mia volta, capisco che questo mette le persone a rischio”. La Bbc ha riferito che Rita Ora sta pagando una salatissima multa alla polizia. “Un grave e imperdonabile errore di giudizio” sono le ulteriori parole con cui la cantante ha fatto il mea culpa.