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Pasqua 2020, l’angolo della preghiera per vivere Pasqua in famiglia

Una Pasqua difficile per tutti ma possiamo viverla nelle nostre case con i segni della liturgia cristiana

Tutti i riti religiosi di Pasqua 2020 saranno visti e vissuti attraverso la tv e i social, un modo inconsueto per i cristiani di tutto il mondo che sono abituati a vivere nelle Chiese di appartenenza il triduo pasquale che è per la Chiesa Cattolica un pilastro fondamentale. Come possiamo vivere nelle nostre case questi giorni cosi intensi e ricchi di segni nelle nostre case? I segni nella liturgia cristiana sono importantissimi e ci aiutano a vivere meglio le funzioni. Nelle nostre case possiamo innanzitutto creare un piccolo angolo di preghiera che ci ricordi la Resurrezione di Cristo. L’ulivo, la luce, il pane azzimo, la croce, l’uva, il grano, la Bibbia, tutti simboli che possiamo utilizzare per allestire il nostro angolo per la preghiera.

CREIAMO IN CASA UN ANGOLO PER PREGARE E VIVERE LA PASQUA

Prendete un tavolino mettete una bella tovaglia bianca con un banner rosso­­, in questo sicuramente saprete stupirci con la vostra creatività. Senza troppe esagerazioni scegliete i simboli religiosi che avete in casa e allestite l’angolo per la preghiera. Niente pulcini, uova o simboli che non appartengono alla liturgia cristiana. 

Non dimenticate la luce ovvero un cero acceso che simboleggi proprio la Pasqua, la Resurrezione. Una volta allestito il vostro angolo, che potete sistemare facendovi aiutare da tutta la famiglia così da coinvolgerla nella realizzazione, dedicate del tempo anche breve alla preghiera in famiglia. Si possono recitare le preghiere classiche come Padre nostro, Ave Maria e le altre oppure potete scrivere delle preghiere e lasciarle in un cestino così da prenderne ogni giorno qualcuna e recitarle insieme. La preghiera in questo momento è un mezzo importante che ci aiuta a sentirci meno soli e nello stesso tempo il nostro angolo di preghiera ci aiuterà a vivere questi giorni uniti a tutta la Chiesa e al Papa. “Dio è la carezza che ci tiene in vita” direbbe Papa Francesco e ora più che mai abbiamo tutti bisogno di quella carezza.

di Claudia Cappabianca

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