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Selvaggia Lucarelli al vetriolo contro Barbara D’Urso e Luigi Favoloso dopo la frase sessista

Selvaggia Lucarelli al vetriolo contro Barbara D'Urso e Luigi Favoloso dopo la frase sessista. Ecco cosa ha scritto la giornalista sui social

Aspettavamo un commento di Selvaggia Lucarelli che è prontamente arrivato. La giornalista probabilmente avrebbe preferito passare il suo tempo con Leon, a dedicarsi al suo lavoro o magari semplicemente a guardare una serie tv con il suo fidanzato e invece oggi, ancora una volta, è stata protagonista suo malgrado di un attacco di cui avrebbe sicuramente fatto a meno. Il suo nome è finito su tutte le testate giornalistiche, sui siti di tv e non solo. Il suo nome è finito anche sulla maglietta che Luigi Favoloso ha indossato nel confessionale alle 4 di notte per protestare contro gli autori e la produzione. Voleva le sigarette, ha scritto “Selvaggia suc@” coerente. 

La Lucarelli si ritrova quindi a dover commentare qualcosa di cui davvero avrebbe certamente fatto a meno. E lo fa con un lungo post sui social con il quale punta il dito, giustamente, anche contro la conduttrice. Da giorni diciamo che Barbara D’urso ha un atteggiamento davvero ingiustificabile di fronte a quello che è successo con gli sponsor. E da giorni si sapeva che Luigi Favoloso sarebbe stato “fatto fuori” perchè la sua permanenza nella casa poteva anche corrispondere a una chiusura del programma, visto l’accanimento delle associazioni dei consumatori. 

E condividiamo in pieno ogni singola parola di Selvaggia Lucarelli. 

Basterebbe poi fare un giro sui social per leggere quello che Luigi Favoloso ha scritto per capire che le scuse fatte ieri erano solo scuse di circostanza e che è pienamente soddisfatto di quello che ha fatto. 

IL COMMENTO SUI SOCIAL DI SELVAGGIA LUCARELLI DOPO LA SQUALIFICA DI LUIGI FAVOLOSO

Qualche giorno fa un personaggio della casa del gf, alle 4 del mattino, ha protestato con chi non gli dava le sigarette infilandosi una maglietta su cui aveva scritto col rossetto “Selvaggia suca”. Lo aveva raccontato la mattina dopo Simone e il tizio in questione, parlando sottovoce con altri inquilini, si chiedeva preoccupato se l’avesse fatta troppo grossa. E’ un personaggio che ho già diffidato in passato tramite avvocato per atteggiamenti dal sapore vagamente minatorio e calunnie sul conto di persone che mi sono vicine.
Il resto- chi sia e chi fosse anche prima di entrare- è stato ampiamente raccontato. Soprattutto da lui stesso, per cui non aggiungo nulla. Ed era in buona parte già noto.

Ieri sera, dall’alto della sua onestà intellettuale e sull’onda della sua strenua lotta contro il sessismo che la conduttrice ha ampiamente dimostrato inserendo nel cast un concorrente che collabora con i gruppi più indegnamente sessisti della rete (cosa ammessa nella casa, che quindi evidentemente andava bene), la conduttrice ha squalificato il concorrente “perchè ha scritto una cosa sessista su una maglietta”.
Sorvolo sul fatto che si dicesse da giorni su vari siti che gli sponsor, già ritiratisi in massa per colpa di questo individuo, avessero chiesto la sua testa.
Facciamo che crediamo alla versione della punizione per la maglietta. In questo caso, ringrazio molto il cuore generoso e solidale della conduttrice, ho solo da farle presente che un paio di cose non tornano.

La prima è che se un concorrente offende una donna in presenza di altre persone e di telecamere e scegli di non dire in tv cosa ha detto e a chi, come minimo informi in privato quella donna in modo tale che lei possa difendersi in eventuali sedi legali. Nessuno mi ha chiamata.
La seconda cosa è che anche se scegli di non dire il suo nome perchè quella donna non ti piace al punto che impedisci di nominarla agli ospiti in tutti i tuoi programmi (una cosa perfino comica), nel momento in cui però scomodi la parola sessismo, la solidarietà la devi avere fino in fondo. Pure nei confronti di chi non ti piace. Vera però, non all’acqua di rose.

Se su quella maglietta ci fosse stato scritto “D’Urso suca” o “Boldrini suca” o “De Filippi suca” o “Toffanin suca”, quella persona sarebbe stata espulsa e eliminata da ogni palinsesto. Siccome però si parlava di me che nella sfera di priorità Mediaset e D’Urso conto poco, la terribile punizione per uno che scrive “suca” a una donna qualunque è stata la seguente:

il tizio, in apertura di trasmissione, prima che la durissima, agghiacciante punizione si abbatta su di lui, ha 20 minuti di diretta in prima serata con la fidanzata. Perchè è sessista ma ci fa fare il 24% oh, mica si butta fuori senza usarlo. Il tizio viene poi espulso senza spiegare cosa abbia detto e a chi. Cioè, 10 minuti prima si parlava di aborto in prima serata, “suca” era un concetto troppo forte per parlarne in prima serata. Bah.

Il tizio, sempre per punizione, viene invitato in studio per altri venti minuti di faccia a faccia con la conduttrice. E ha modo di spiegare “Ma io mica ho offeso le donne, ne ho offeso una specifica”. Ah, allora ok.
Quindi la conclusione è che il concorrente sessista e non meritevole di far parte di un programma è stato punito con mezzo programma dedicato a lui.

Grazie Barbara. Una punizione esemplare.

E sai una cosa? Non è neppure per quel suca a me che avresti dovuto cancellarlo dai tuoi programmi, se fossi davvero una paladina delle donne, ma per quel “Se non puoi sedurle, puoi sedarle” detto col solito ghigno da quell’individuo nella casa il giorno prima, mentre si parlava di droga dello stupro. (citava il meme preferito dei gruppi di merda che lui tanto ama)
Il resto, visto che oggi “Selvaggia suca” è piacevolmente argomento di discussione in giro grazie all’attenta selezione del cast del gf e nessuno ha pensato di scusarsi con me, sarà argomento di discussione in sedi più opportune con il personaggio in questione.
Ora mi raccomando, continua a premiarlo con ospitate in tv. Del resto, hai creato proprio un bel personaggio e il signor “Suca” e “Se non puoi sedurle puoi sedarle” è proprio l’ospite ideale di una conduttrice che si professa amica delle donne.
Avanti così.

Ribadiamo: condividiamo ogni singola parola di Selvaggia Lucarelli. 



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