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Milano, muore a 90 anni e lascia la sua eredità da 1 milione di euro al cane

A Milano un 90enne muore e lascia la sua eredità da un milione di euro al cane, il quale tempo fa gli aveva salvato la vita

90enne muore e lascia la sua eredità al cane

A Milano un uomo è morto a 90 anni e ha lasciato un milione di euro in eredità al cane. Stiamo parlando di Tor, un bastardino, il quale anni fa gli aveva salvato la vita. Le ultime notizie rivelano che il cagnolino ha trascorso tutta la sua vita accanto al 90enne, che alla sua morte ha scelto di lasciargli tutto il suo patrimonio. Non c’è nulla di strano in realtà, se non fosse per il fatto che il ricco ereditiere è un cane. Quest’ultimo ora vive in un canile di Milano e possiede un’eredità di circa un milione di euro. È stato, però, necessario nominare un esecutore testamentario.

MILANO, 90ENNE PRIMA DI MORIRE LASCIA TUTTO IL SUO PATRIMONIO AL CANE ULTIME NOTIZIE

A Milano un uomo ha deciso di lasciare tutto il suo patrimonio al cane Tor, un bastardino che molto tempo fa gli aveva salvato la vita. Pasquale Rizzo, morto a 90 anni, si era accasciato a causa di un malore e il cagnolino abbaiando aveva richiamato l’attenzione dei vicini. In questo modo, sono stati allertati i soccorsi e l’uomo, ex dipendente delle Ferrovie dello Stato, si è salvato. Originario di Avellino, è morto qualche giorno fa, per lui non c’è stato nulla da fare. Prima di morire ha deciso di rendere il suo affezionatissimo amico a quattrozampe l’unico erede del suo patrimonio. Pasquale Rizzo era celibe e non aveva figli. Forse per riconoscenza ha riversato tutto il suo amore al cagnolino, che ora vive in un canile di Milano. Prima di morire, il 90enne si è rivolto allo studio dell’avvocato Andrea Ferrari per lasciare tutti i suoi averi (due appartamenti, uno a Milano e uno ad Avellino, e due conti bancari) al cane eroe. A differenza di altri Paesi, in Italia l’ordinamento giuridico non prevede la nomina di un animale come erede diretto. Pertanto, il 90enne ha dovuto nominare un esecutore testamentario, ovvero Antonio Zaccagni, suo amico da oltre 20 anni. Quest’ultimo dovrà occuparsi del suo patrimonio. I suoi averi dovranno essere destinati completamente alle esegenze di Tor, fino alla sua morte. Dopo di che, andrà tutto a fondazioni e associazioni che si occupano degli animali.



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