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Charlie Hebdo risponde alla denuncia sulla vignetta del terremoto

Non si placa la polemica per la vignetta di Charlie Hebdo sul terremoto del Centro Italia

Non si è fatta attendere la risposta da parte della redazione di Charlie Hebdo. Dopo la denuncia del Comune di Amatrice, il direttore di Charlie Hebdo, ospite questa mattina all’emittente radiofonica France Inter per la presentazione di un libro, ha espresso il proprio parere sulla denuncia arrivata a Charlie Hebdo da parte del comune di Amatrice dopo la questione delle vignette. Il direttore ha dichiarato per prima cosa di voler vedere la denuncia per capire di cosa di tratta ma non solo. Laurent Sourisseau, in arte Riss, direttore della rivista satirica francese ha rivelato di non essere in alcun modo spaventato da questa denuncia e ha aggiunto: trovo completamente sproporzionato tutto questo chiasso per una vignetta”.Il direttore ha sottolineato che la sua rivista ha realizzato decine di queste vignette di umorismo nero e che ogni nessun italiano, in occasione di quelle simili su Bruxelles o sul terremoto di Haiti, ha mai protestato.

La vignetta di Charlie Hebdo sul sima in Centro Italia – clicca qui

Riss, fumettista e disegnatore, attualmente alla direzione di Charlie Hebdo, ha sottolineato che la questione, come si può notare dai social network ha raggiunto una dimensione tale che sembra di essere in manicomio”. La vignetta sul terremoto pubblicata su Charlie Hebdo del 31 agosto ha infatti innescato una reazione per niente tranquilla in Italia. Sui vari social, la maggior parte dei cittadini italiani ha condannato la rivista francese e anche diversi esponenti politici, come il Presidente del Senato, Grasso, ha espresso il proprio disappunto sulla vignetta di Charlie Hebdo. Durante l’intervista alla radio francese, Riss ha aggiunto che “la morte è un tabù, qualche volta bisogna provare a trasgredire”. Insomma la vicenda continua a tenere banco in questi giorni e il Sindaco di Amatrice aveva dichiarato che la querela era “giusta” e che a breve sarebbe arrivata anche la rogatoria internazionale per la querela di Charlie Hebdo anche in Francia.



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