Miss Bum Bum, modella si lancia dal quarto piano e resta paralizzata
Un'ex concorrente del concorso brasiliano Miss Bum Bum si è lanciata dal quarto piano ancora sconosciute la cause, non è in pericolo di vita ma resterà paralizzata
Miss Bum Bum è un concorso di bellezza brasiliano che premia le concorrenti che hanno il miglior lato B. Sta girando su you tube un video non proprio bellissimo, di una modella, ex concorrente di questo concorso, che dopo aver preso un mix di alcol e antidepressivi, ha tentato il suicidio, lanciandosi dal quarto piano. La ragazza, 23 anni, è viva ma probabilmente spiegano i medici resterà paralizzata a vita. Non è stata sicuramente una scelta intelligente ma cosa l’avrà spinta a compiere questo gesto estremo? Solo alcool e antidepressivi o c’è qualcos’altro? Deborah questo il nome della modella brasiliana, ha chiesto dal letto di ospedale di continuare a sostenerla.
Quasi per miracolo la 23enne è sopravvissuta alla caduta, ma è rimasta paralizzata dalla vita in giù. La modella ha spiegato di essere consapevole che da questo momento la sua vita è totalmente cambiata. Sconosciute quindi le cause di questo gesto estremo, anche se da alcune testimonianze raccolte, in particolare da un suo amico, Luciane Hoepers, era molto depressa ma in cura.
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Ancora un altro testimone e amico, ha raccontato ai giornalisti accorsi sul luogo, “Beveva molto e prendeva un sacco di farmaci – e ancora continua l’amico dicendo – Era depressa per tutto il tempo e ha avuto problemi sentimentali. Diceva che la sua vita era vuota e non aveva senso”. Spesso assistiamo a scene del genere e anche se non ne veniamo a conoscenza ci sono. Purtroppo la depressione è un brutto male che non è facile curare. Tante modelle, attori, cantanti ne soffrono e spesso abbiamo raccolte le loro testimonianze ma non solo anche gente comune che purtroppo non riescono ad uscirne e compiono gesti estremi come questo di Debora. Speriamo solo che la modella brasiliana, non resti paralizzata a vita ma che almeno prenda coscienza del suo stato.
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