Così muore un italiano: a Le Iene Matteo Viviani ci parla di Eutanasia (VIDEO)
Così muore un italiano è il servizio di Matteo Viviani dedicato all'eutanasia, le cure palliative e il suicidio assistito. Ecco il servizio in onda nella puntata de Le Iene del 23 novembre 2015
Come muore un italiano? E’ questo l’interrogativo che Matteo Viviani pone nel suo servizio in onda nella puntata de Le Iene del 23 novembre 2015. Così muore un italiano: troppo spesso sceglie la via del suicidio perchè non può affidarsi all’eutanasia. Si deve aprire una finestra, gettarsi al piano di sotto e sperare che arrivi la morte. E’ questo che raccontano i familiari di due persone che hanno scelto la via del suicidio. Una di queste è la compagna di Monicelli, il grande artista e regista italiano che all’età di 95 anni ha preferito gettarsi da una finestra, rendendosi conto che stava perdendo la cosa per lui più importante, la propria indipendenza. Matteo Viviani ci porta in Svizzera dove il suicidio assistito è una pratica legale, dove anche molti italiani decidono di andare per lasciare per sempre questa terra. E assistiamo a un suicidio, alla morte di una signora di 74 anni che dichiara: “il mio coraggio non è quello della scelta di morire, ma quello di continuare a restare in vita. Perchè dovrei farlo, ho dato tutto, ho fatto tutto, adesso sono stanca di vivere”. La signora sceglie di morire nel giorno del suo compleanno, si prepara come per andare a una festa, viene accolta dall’infermiera che l’aiuterà in questo viaggio verso il buio, verso la morte. Per lei è una giornata di festa, non di dolore. Un bicchiere e pochi sorsi la dividono da quello che sarà il suo domani: la morte. Bastano pochi minuti e il farmaco usato per il suicidio assistito fa effetto. La signora si addormenta per sempre.
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E in Italia invece si può morire così? La risposta è no ma esiste una clinica che aiuta in qualche modo i pazienti molto sofferenti di tutte le età. Si tratta di una struttura che promuove le cure palliative. In queste strutture, Viviani visita una presente a Genova, si può usufruire di una sorta di anestesia che può durare una notte o per sempre fino a quando poi arriva la morte. L’obiettivo dei medici è quello di non far soffrire i pazienti, sia fisicamente che mentalmente. Da queste cliniche non si esce ovviamente miracolati, nessuno esce, i pazienti muoiono tutti. Ma attendono in modo sereno questo addio.
Sarebbe complicato spiegare il meccanismo con cui i dottori operano in queste strutture per cui, non volendo commettere errori visto che si tratta di un tema delicatissimo, vi lasciamo al servizio di Matteo Viviani dove potrete riascoltare le parole del dottore.
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