Ikea ancora sotto accusa: bambini morti schiacciati da cassettiera
Cassettiere Ikea di nuovo sotto accusa dopo la morte di due bambini negli Stati Uniti ma l'azienda svedese si difende
L‘Ikea finisce ancora sotto accusa: questa volta sarebbe un mobile a finire nel mirino. Due bambini infatti sarebbero morti schiacciati da una delle cassettiere più vendute e, secondo quanto scritto dalle associazioni dei consumatori dopo gli ultimi due casi, decine sarebbero state le segnalazione dal finire degli anni ’90 fin’ora però prese sottogamba. La morte dei due bambini, risalirebbe allo scorso anno ma del caso si torna a parlare oggi dopo la decisione dell’Ikea di avvertire chi ha in casa una cassettiera come quelle incriminate; l’anno scorso due bambini dell’età di due anni sono morti dopo che una cassettiera Ikea glie era caduta addosso. Le cassettiere in questione farebbero parte della celebre serie Malm, venduta anche in Italia e in produzione negli Usa dal 2002: sono leggere ed economiche.
Secondo l’azienda i casi di morte di bambini fino a questo momento dall’89 sarebbero solo 5 mentre per le associazioni dei consumatori invece sarebbero più di 10. L’Ikea si difende e corre ari ripari: si invitano tutte le persone che hanno acquistato un modello simile di cassettiera a fissarla per bene alla parete. Negli Stati Uniti saranno a breve disponibile delle nuove indicazioni nei libretti delle istruzioni per fare in modo che si montino meglio questo genere di mobili.
Sul sito dell’Ikea, viene poi spiegato che qualsiasi mobile più alto di 60 centimetri (se usato da bambini) e di 75 centimetri (se usato da adulti) dovrebbe essere fissato a una parete, sempre secondo le indicazioni fornite dall’azienda svedese. Nei soli Stati Uniti sarebbero in circolazione circa sette milioni di cassettiere Malm. I mobili non saranno ritirati ma l’azienda ribadisce fortemente il suo appello a fissarli. Nessun provvedimento quindi ma solo un avviso a chi acquista questo genere di mobili.
Si spera che non ci siano altri casi simili e che non debbano essere i bambini a farne le spese.
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