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La ricevitoria del miracolo in Calabria: aperta un’inchiesta, possibile truffa?

Due vincite milionarie in poche ore in una ricevitoria calabrese. Solo merito della dea bendata? Mentre si grida al miracolo viene aperta un'indagine: c'è la mano di un hacker?

Miracolo. Solo un miracolo potrebbe spiegare le due vincite nella stessa ricevitoria a distanza di neppure 48 ore. Succede in Calabria, precisamente a Montepaone una cittadina in provincia di Catanzaro. Due vincite milionarie: la prima di 4,3 milioni di euro al Superenalotto l’11 gennaio 2015. Se ne parla anche al tg: la fortuna bacia il sud Italia titolano i principali telegiornali nazionali e la notizia finisce su tutti i giornali ma diventa anche più clamorosa quando, a sole poche ora dalla prima vincita nella stessa ricevitoria succede quello che per molti è un miracolo. Una nuova vincita, questa volta con un 5 stella: il fortunato si porta a casa 1 milione di euro. Il miracolo è fatto. Sarebbe opera di Padre Pio visto che la ricevitoria si trova proprio nella via a lui intitolata. Ma a quanto pare chi sta nei posti che contano non pensa che San Pio si sia scomodato per la cittadina calabrese e pensano invece che dietro queste due vincite ci possa essere la mano di un hacker. Una truffa, e sarebbe una delle prime volte che il Monopolio di Stato entra nel mirino degli hacker. Proprio per questo è stata aperta una indagine, per vederci chiaro, per capire se davvero la dea bendata ha scelto da sola di portare fortuna a questo paesino oppure se c’è stato un aiutino. 

Il titolare della ricevitoria, il Bar Gerace, aveva raccontato che lui e la sua famiglia stavano vivendo dei giorni di grande gioia ma non avrebbe probabilmente pensato di trovarsi in casa, oltre a curiosi e giornalisti, anche le forze dell’ordine. I controllori della Sisal comunque  hanno stabilito, ad una prima ispezione, che non ci sono stati guasti tecnici. Ma questo non è bastato a mettere la parola fine. Si teme infatti che dietro possa esserci la “manina” di un hacker che ha scovato un buco informatico nel sistema. Per questo ora sono al lavoro la Guardia di Finanza e la Polizia. Alla Sisal dicono che il sistema per l’estrazione è senza falle. La paura che anche questo sistema possa esser stato hackerato c’è. Alle forze dell’ordine l’ultima parola. Intanto in Calabria continuano a credere nel miracolo.



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