Inghilterra, offre la colazione ogni mattina a un senzatetto: sono diventati amici
In Inghilterra, un uomo offre la colazione, ogni mattina, a un senzatetto: sono diventati amici
Per quattro mesi, ogni mattina, Lee Houghton offre la colazione a un senzatetto. I due sono diventati amici. Non solo: con l’avvicinarsi delle feste natalizie, il senzatetto ha voluto fare un dono speciale al ragazzo. Ha scelto di regalargli un biglietto di ringraziamento per quanto ricevuto. Lee ha offerto una tazza di caffè per Simon, un clochard, ogni mattina. Ha incontrato l’uomo un giorno, mentre andava a lavoro. A Norwich, in Inghilterra, ormai si incontrano ogni mattina. Lee e Simon sono diventati amici. Per loro ormai è un’abitudine ritrovarsi ogni giorno e scambiare quattro chiacchiere.
Un’abitudine consolidata anche quando Simon è riuscito a trovare un lavoro come distributore ambulante di un giornale gratuito locale. Insomma, l’amicizia con Lee ha anche portato bene al senzatetto, che è riuscito a trovare un lavoro. Simon ha deciso di ringraziare l’uomo non solo per la colazione ricevuta in 4 mesi, ma soprattutto per il supporto morale ricevuto. Molte di queste persone hanno bisogno di un conforto e di potersi sfogare. Viste le loro condizioni, difficilmente trovano qualcuno che gli si avvicini. Lee, non solo gli pagava il caffè la mattina, ma scambiava quattro chiacchiere con l’uomo fino a diventare un appuntamento fisso.
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Pochi giorni fa, Simon ha deciso di ringraziare Lee per il supporto ricevuto in questo tempo: gli ha fatto trovare un commovente biglietto di ringraziamento per Natale. Ecco le parole di Lee: “Sembrava infreddolito quando l’ho visto la prima volta, così gli ho chiesto se voleva un caffè. Simon non ha un posto dove vivere, così dorme in strada, è una cosa davvero commovente. Adesso lavora come ambulante, ma ha avuto un’infanzia difficile“. Pret A Manger, la catena di fast food britannica dove Lee si ferma tutti i giorni, ha deciso di donare a Lee una gift card gratuita per consentirgli di aiutare ancora Simon.
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