Calcio, l’arbitro lo espelle e lui lo uccide con un pugno
Durante una partita di calcio, un arbitro espelle un giocatore e lui reagisce con un pugno e lo uccide
Durante una partita di calcio, un arbitro espelle un giocatore e lui reagisce con un pugno e lo uccide. L’episodio di violenza è avvenuto a Detroit (Stati Uniti). Un arbitro di 44 anni, John Bieniewicz, è rimasto ucciso dopo aver subìto un pugno da un calciatore. Lo aveva appena espulso dal rettangolo di gioco e la reazione è stata a dir poco inqualificabile. Sicuramente la sua intenzione non era quella di togliere la vita al direttore di gara, ma il suo gesto violento ne ha provocato il decesso. Domenica, su un campo di calcio di Detroit, il 36enne Baseel Abdul-Amir Saad era stato appena espulso per un fallaccio.
Il calciatore non ha accettato la decisione arbitrale e si è vendicato con un pugno sul volto. L’arbitro è crollato a terra privo di sensi, ed è morto dopo due giorni in coma in ospedale. I testimoni sono rimasti allibiti. Ecco le parole di un calciatore che ha assistito alla scena, Scott Herkes:”Non ho mai visto nulla di simile in vita mia, l’arbitro non ha fatto nulla per provocare questa reazione. Bienewicz non ha avuto neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo”. Insomma, il direttore di gara lo espelle e lui lo uccide con un pugno sul volto. Aveva semplicemente seguito il regolamento e questo gli è costato la vita.
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Stando ai commenti degli altri calciatori, l’arbitro non aveva avuto alcun atteggiamento sprezzante mentre tirava fuori il cartellino rosso. Baseel Abdul-Amir Saad ha semplicemente perso la testa e ha deciso di sfogare la sua rabbia sul direttore di gioco. Una partita di calcio mortale che ha lasciato senza parole tutti gli spettatori. Un episodio di violenza inaudita che non fa bene allo sport ed è sicuramente da condannare. A rimetterci la vita è stato un arbitro 44enne, che non ha fatto altro che svolgere il suo mestiere.