Le italiane usano la Coca-Cola come contraccettivo
Le italiane usano la Coca-Cola come contraccettivo. Ebbene sì, sono diverse le donne che non hanno una concezione precisa per tutto ciò che riguarda il sesso
Le italiane usano la Coca-Cola come contraccettivo. L’affermazione è forte, ma a quanto pare è in piccola parte vera. Infatti, pare che diverse ragazze non abbiano molta cultura sulla sessualità e alcune di loro sono convinte che la nota bevanda funzioni come spermicida. La speranza è che avvertano il loro partner prima dell’atto. In tal modo, può prendere lui le dovute precauzioni, avendo preso coscienza della credenza con la quale si sta per scontrare. Dunque, c’è chi beve la Coca-Cola perché ama il gusto, chi perché la utilizza per fare aria e a quanto pare anche chi la usa come contraccettivo. Alcune italiane la utilizzano proprio per questo motivo. A pensarla così sono 7 ragazze italiane su 100 e hanno fra i 20 e i 30 anni.
Si tratta di alcune donne che hanno partecipato a un sondaggio internazionale – le italiane erano 456, di cui 151 già con prole – che ha coinvolto 17 Paesi di tutto il globo: Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Corea, Messico, Svezia, Svizzera, Ucraina e Usa. Il dato ha stupito tutti e per questo è stato presentato tredicesimo Congresso europeo di Contraccezione, in corso a Lisbona. Per le italiane che hanno risposto al sondaggio, la Coca-Cola avrebbe la funzione di spermicida.
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Fortunatamente, si tratta di una minoranza, ma quasi un 10% che fa riflettere. Per quanto concerne gli altri rimedi, il coito interrotto (ovvero avere un orgasmo fuori dagli organi genitali femminili) viene praticato dal 31% delle intervistate. Esiste addirittura un 29% di ragazze che pensa che sia impossibile rimanere incinta la prima volta. Infine, un 11% convinto che basti semplicemente un bacio.
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Insomma, anche se in larga parte le persone sono informate su tutto ciò che riguarda il sesso, contraccettivi e malattie, esiste una minoranza di persone poco informate. Il consiglio è quello di cercare il confronto su internet e non aver timore di affrontare l’argomento con i propri genitori.