Esperienze condivise, impazza la nuova mania su Facebook: Sei di… se…
Su Facebook impazza la nuova mania: Sei di... se... Per ogni città vengono evidenziate alcune esperienze condivise e scritte in dialetto
Su Facebook impazza la nuova mania delle esperienze condivise. Sei di… se… questi i gruppi nati per ogni città. Per fare un esempio: Sei di Treviso se sabato pomeriggio ti trovavi con i fioi in piazza. Esperienze condivise scritte in dialetto, questi ricordi vengono condivisi dagli utenti. Sono molti i gruppi aperti nati sul social network e chiunque può partecipare e condividere un proprio ricordo, un’esperienza personale o un locale caratteristico della zona, ma rigorosamente in dialetto. Sei di Conegliano se ai campionati del mondo di calcio del 1982 sei finito nell’acqua piena di schiuma della fontana dei cavalli. Sei di Parma se da bambino andavi sul “grillo” in Giardino. Sei de Roma se pe pia’ un po de fresco te ‘nannavi a frascati a villa Aldobrandini. Sei de Roma quanno incontri n’antro de Roma che nun conosci e je domanni: “De che zona sei?. Sei de Roma se sei armeno entrato na vorta a cinecitta. Insomma, l’ultima tendenza è il Sei di… se…, che richiama il “Noi che”, lanciato dal conduttore Carlo Conti in un fortunato programma di Rai1. Il gioco sta letteralmente spopolando su Facebook. Tradizioni e sagre paesane, ma anche luoghi d’incontro, momenti ed episodi che hanno scandito le vite quotidiane di ognuno di noi. Si scopre come è cambiata la città, si elencano osterie e negozi, si citano personaggi caratteristici e modi di dire. Gli iscritti per ogni gruppo cittadino aumentano di giorno in giorno per creare una sorta di grande archivio digitale. Queste sono solo alcune delle principali parole scritte dagli utenti per ogni città. Per guardare quelle della vostra città basta cercare su Facebook scrivendo: Sei di (il nome della propria città) se. Così facendo apparirà il gruppo e se non c’è, createlo voi stessi. Dunque, questa nuova mania di esperienze condivise sta spopolando sul web ed è anche un modo per conservare dialetti e antiche tradizioni: un modo per dimostrare che, se usati bene, i social network non devono essere demonizzati.