Livorno, vendono vestiti di cachemire ma sono peli di topo
Un imprenditore di Sesto Fiorentino è stato denunciato per frode: vendeva abiti spacciandoli per cachemire mentre erano stati realizzati con peli di topo
E’ successo a Livorno: le forze dell’ordine hanno fermato un imprenditore che vendeva degli abiti spacciandoli per cachemire al 100% mentre erano stati utilizzati con peli di topo.
L’inchiesta era partita diversi mesi fa da Cecina e che, in breve tempo si era estesa in tutto il territorio nazionale. Il controllo da parte della guardia di finanza era stato effettuato presso un negozio di Rosignano Marittimo che veniva gestito da una coppia di cittadini di origine cinese. Le forze dell’ordine hanno perquisito circa una ventina di aziende dislocate nell’hinterland di Roma e nelle abitazioni degli amministratori delle imprese.
Tutte le indagini hanno portato ad un imprenditore di Sesto Fiorentino collegato a diverse aziende sparse nell’area della Capitale. Durante le perquisizioni le forze dell’ordine hanno trovato oltre 160.000 capi ritenuti irregolari e che sono stati immediatamente sequestrati.
La Guardia di Finanza ha spiegato che i capi di abbigliamento posti sotto sequestro si presentavano senza le etichette con le informazioni merceologiche. Ma non solo: durante il controllo i militari si sono accorti che alcuni capi di maglieria riportavano la scritta 100% cachemire ma che venivano venduti ad un prezzo molto più basso rispetto a quello di mercato.
A questo punto le fiamme gialle hanno iniziato con le prime indagini per verificare l’effettiva autenticità del tessuto. Dopo aver fatto analizzare i campioni di abbigliamento all’Agenzia delle Dogane, si sono accorti che gli abiti non erano composti da cachemire bensì da viscosa, poliestere e pelo di animale che, in molti casi, era quello dei topi.
A seguito delle opportune indagini è emerso come il fornitore dei capi di abbigliamento fosse un grossista di Sesto Fiorentino che distribuiva in tutta Italia dei prodotti provenienti dalla Cina. La Guardia di Finanza ha denunciato l’imprenditore per frode e ha posto sotto sequestro oltre un milione di capi di abbigliamento.