Un neurotrasmettitore scatena la nostra voglia di cioccolato
Che sia fondente o al latte, non riuscite a resistere? Una ricerca dell'Università del Michigan vi spiega il perché
Dai, basta con quel cioccolato! Uffa, ma è buono, non è mica colpa mia.
Quante volte vi sarete ritrovati protagonisti di questi siparietti, sia nei panni del censore salva-salute che in quelli del povero golosone che, pur sapendo a memoria tutti i dettami del viver sano, davanti a una tavoletta di cioccolato non solo non riesce a dire di no, ma pensa già a dove possa essere nascosta la seconda? Ecco, a parziale discolpa di questi ultimi arriva la scienza e nello specifico una ricerca condotta dall’Università del Michigan, negli Stati Uniti, e pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology.
Stando a quanto scoperto dagli scienziati, a rendere irresistibile il cioccolato davanti a noi non è soltanto una generica, per quanto profonda, voglia, ma il lavoro di un preciso neurotrasmettitore che attiva nel nostro cervello il desideiro di prelibatezze come il cioccolato. Questo neurotrasmettitore ha un nome ben preciso: l’encefalina.
L’encefalina opera nella parte del cervello conosciuta come neostriato; quest’ultimo fino a poco tempo fa si credeva essere impegnato soltanto nella gestione del movimento, ma a quanto pare è il responsabile numero uno di alcune nostre dipendenze, tra cui quelle nei confronti del cibo e, in questo caso, del cioccolato.
Resistere davanti a una tavola imbandita, quindi, potrebbe rivelarsi una questione non solo di solidità psicologica e impegno, ma qualcosa di oggettivamente difficile. L’encefalina per iniziare a fare le bizze non ha bisogno che noi assumiamo cioccolato; infatti, già la sua visione stimola il nostro cervello e, di conseguenza, il desiderio.
Tuttavia, è doveroso ricordare come un’assunzione regolare – ma soprattutto moderata! – di cioccolato, specie se fondente, possa migliorare la nostra salute e il nostro umore. Non ditelo ai golosi.