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Il garante della privacy spiega chi fa le chiamate mute e le regolamenta

Quante volte abbiamo risposto al telefono e non rispondeva nessuno? Il garante della privacy spiega chi fa (e con quale scopo) le chiamate mute e le regolamenta

Quante volte abbiamo risposto al telefono e dal’altro capo della cornetta non sentivamo nulla? Bene, il garante della privacy adesso spiega chi fa le chiamate e le regolamenta. Il Garante della Privacy ha infatti ricevuto numerose segnalazioni. Tranquilli: nella maggior parte dei casi non si tratta di maniaci o di stalker: sono i software delle compagnie di call center che chiamano sequenze di numeri per scoprire i vostri orari. Esatto, se in qualche caso può essere lo scherzo di qualcuno a cui non state particolarmente simpatico, esiste anche una motivazione legata al marketing. Queste compagnie cercano di scoprire illecitamente le vostre abitudini per capire gli orari migliori in cui chiamarvi e parlare direttamente con voi. Inoltre, i loro sistemi riconoscono se dall’altra parte c’è un essere umano o una segreteria telefonica. Così creano un profilo utente. Il Garante della Privacy è intervenuto contro le chiamate mute e le regolamenta in questo modo: i call center dovranno tenere i tabulati delle chiamate mute per almeno due anni; le telefonate non dovranno restare silenziose per più di 3 secondi, trascorsi i quali o risponde un operatore o la chiamata si riaggancia da sola; non potrà essere del tutto muta, ma con rumori di fondo, brusii, suoni ambientali; infine, chi è stato chiamato da una telefonata muta non potrà essere ricontattato prima di una settimana. Tale regolamentazione fa discutere perché non combatte il fenomeno, ma cerca solamente di evitare che si disturbi troppo il cliente. Non sarebbe più semplice chiedere all’utente stesso gli orari in cui preferisce essere contattato? Inoltre, non sarebbe meglio che l’utente sappia chi è che lo disturba invece di permettere che il fenomeno prosegua indisturbato? Insomma, il garante della privacy, ha preso nota delle segnalazioni ricevute sulle chiamate mute. Tuttavia, il suo intervento è apparso poco efficace e non è sembrato tutelare a dovere i consumatori.



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