Nasce iBreviary, l’app per pregare promossa dalla diocesi di Milano
L'applicazione è stata ideata da don Paolo Padrini: "La Chiesa ha deciso di percorrere la strada di internet in modo educativo, così da aiutare un tipo di riflessione che metta in evidenza il valore antropologico del mezzo"
Un’app per pregare e seguire live le celebrazioni religiose. E’ questa l’iniziativa promossa dalla diocesi di Milano in occasione dell’Avvento, che per il territorio di Milano – che segue il rito ambrosiano – inizia oggi, cioè due settimane prima rispetto al resto della Chiesa universale.
L’app, a cui è stato dato il nome di iBreviary, sarà a disposizione di tutti i fedeli che possiedono un tablet o uno smartphone. Progettata per funzionare con praticamente tutti i sistemi operativi (iOS, Android, Blackberry, Windows7, e prossimamente anche Windows8), l’applicazione sarà scaricabile gratuitamente andando nei diferrenti store dei produttori.
Con iBreviary, i fedeli potranno ritrovarsi sul display del proprio tablet o smartphone i testi delle messe festive e quotidiane, le letture bibliche del giorno, nonché la preghiera del breviario con tutti i salmi della Liturgia delle ore. Per chi lo volesse, iBreviary sarà disponibile anche sottoforma di widget.
La progettazione e realizzazione di iBreviary è opera di di don Paolo Padrini e Fabio Fumagalli di www.liturgiagiovane.it.
Don Padrini ha commentato così il debutto della nuova applicazione: “E’ un progetto innovativo e a servizio della Chiesa universale. Con l’introduzione della liturgia in rito ambrosiano (servizio che man mano verra’ poi ampliato e potenziato con nuove caratteristiche) iBreviary viene incontro alle numerose domande di poter disporre di questo servizio da parte di laici e preti della diocesi di Milano che da tempo lo attendevano. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Milano possiamo aiutare molte persone (e non solo preti) a pregare ogni giorno”.
E sul rapporto tra religione e nuove tecnologie, don Padrini dimostra di avere le idee chiare: “La Chiesa ha deciso di percorrere la strada di internet in modo educativo, così da aiutare un tipo di riflessione che metta in evidenza il valore antropologico del mezzo“.