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Gli oggetti comuni con cui parliamo

Ci sono degli oggetti inanimati con cui si è soliti intrattenere discussioni ogni giorno. Scopriamo quali sono.

A chi non è mai capitato di parlare con un oggetto, alzi la mano. Che si tratti di un libro, del pc o del televisore tutti nella propria vita hanno rivolto una parola di disperazione o di incoraggiamento a questi oggetti. Ecco allora quali sono i dieci oggetti inanimati con cui si è soliti intrattenere conversazioni. Ovviamente non è una classifica con un ordine ben preciso, in quanto ogni individuo è più incline o meno a rivolgersi a un determinato oggetto.

Un oggetto che cade. Urlargli di non cadere quando lo si vede in bilico, è quasi impossibile.

La televisione durante i quiz. Che sia Carlo Conti o che si tratti di Gerry Scotti non si può proprio fare a meno di rispondere alle domande che sottopongono ai loro concorrenti. Anche parlare con loro è un must, quando gli si suggeriscono le risposte e loro…nulla! Non ascoltano!

I libri (da studiare).  Compagni di avventura un po’ di tutti, dopo qualche ora di studio, diviene indispensabile iniziare a parlare con loro. Solitamente le discussioni sono di due tipi: o di rassegnazione o di rabbia. “Cosa vuol dire questa formula?” nel primo caso, mentre “Ti butto dalla finestra!” nel secondo caso.

Il semaforo. Tra l’arancione e il rosso, quando viene invocato affinché possa rimanere in quel modo, almeno per il tempo di passare.

Il biglietto della lotteria  o il Gratta & Vinci. Grattando la striscetta argentata invocarli di essere quelli vincenti è una cosa così naturale, che neppure ci si accorge di stare parlando con loro.

Il pc o meglio la barra di download. La più classica delle conversazioni,seguita dal buffetto sul pc per cercare di incoraggiarlo a muoversi. Stesso ragionamento per il buffering dello streaming!

Il navigatore. E’ sempre colpa sua: sia se si sbaglia la strada, sia se non capiamo, sia se parla troppo, sia se non è aggiornato. E’ il compagno di viaggio ideale per sfogarsi.

La macchina (o la moto) che non parte. Gli insulti sono scontati, anche perché decidono di fermarsi sempre nei momenti meno opportuni.

Lo specchio. Tutti i discorsi più importanti sono stati affrontati davanti allo specchio, colui che ci conosce meglio di chiunque altro e che sperimenta sempre i nostri stati d’animo.

Il telefono che squilla. “Arrivoooooooooo!” Lo abbiamo urlato tutti almeno una volta, inutile negarlo.



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