Voleva essere più bella: le amputano braccia e gambe dopo un intervento chirurgico
Una donna quarantaseienne americana si rivolge al mercato nero per migliorare il suo fondoschiena, ma si ritrova con entrambe le braccia e le gambe amputate. Racconta così la sua storia per evitare ulteriori vittime
Sembra una storia da fiction, di quelle che si vedono nei telefilm americani quali Nip & Tuck, ma è una storia vera. Apryl Michelle Brown, quarantaseienne americana e madre di due figli ha scelto il metodo più veloce per migliorare il suo fondoschiena: la chirurgia estetica. Per risparmiare sugli alti costi, la donna si è rivolta al mercato nero. Come è noto però, se da una parte diminuiscono i costi, dall’altra si abbassa anche la soglia di sicurezza e professionalità. Ciò le è costato l’amputazione di braccia e gambe. L’uomo che ha eseguito l’intervento su di lei ha utilizzato materiali adibiti a uso industriale e non medico. Ciò le è costato 4 anni di ricovero e a dover sopportare l’interruzione della circolazione sanguinea di mani e piedi. La donna, che è scampata per miracolo alla morte, ora mostra con dignità e orgoglio il suo corpo mutilato. Queste le sue parole: “Ho pagato per la mia vanità. Non me la posso prendere con nessuno se non con me stessa. Desidero che la mia esperienza sia conosciuta per evitare altre vittime. Le donne devono conoscere quali pericolosi corrano quando inseguono la bellezza. Non sapevo a cosa andassi incontro. Pensavo mi avrebbero fatto delle iniezioni inoffensive che avrebbero corretto i miei glutei imperfetti”. Apryl prosegue raccontando il suo dolore: “Subito dopo le prime iniezioni ho sentito che qualcosa non andava, ma non ho avuto il coraggio di rivolgermi a un medico. Il bruciore aumentava. Ho avuto una reazione allergica che ha sconvolto la mia vita. Dolori atroci. Desideravo farla finita per non soffrire più. I chirurghi mi proposero l’amputazione di gamba e braccia. Non avevo scelta”. La sua è una dura autocritica, ma spera che serva da lezione a chi come lei ha scelto la strada più breve e pericolosa per ottenere ciò che desiderava. Tuttavia, in Italia la situazione riguardante il mercato nero della chirurgia è un problema marginale, come affermato da Enrico Robotti, Presidente della SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica).