Si sveglia dal coma e inizia a vivere da zombie
In Inghilterra un uomo è convinto di essere diventato uno zombie; poi si scopre essere affetto da una malattia rara. Tornato alla normalità dopo una lunga terapia, ha raccontato la sua storia
Nove anni fa, Graham, un inglese di mezza età, si risveglia e si convince di essere diventato uno zombie. L’uomo, residente a Londra, è poi guarito da questa malattia rara, denominata la “Sindrome di Cotard” e ha deciso di raccontare la sua storia alla rivista “New Scientist”, con la collaborazione dei medici che hanno seguito il suo caso. La sindrome colpisce circa un centinaio di persone al mondo. Il fenomeno è emerso dopo che Graham, affetto da una grave depressione, aveva tentato il suicidio immergendosi nella vasca da bagno in compagnia di un oggetto elettrico in funzione. Otto mesi più tardi, ha comunicato ai suoi medici la sua morte cerebrale. Tale disturbo psichiatrico convince il paziente ad aver perso funzioni interne del suo corpo e l’uso del cervello. Graham ha dichiarato di aver perso ogni desiderio di fumare o di mangiare. Lo stesso Graham dice: “Ho perso l’olfatto e il senso del gusto. Era inutile nel mangiare perché ero morto”. Inoltre, giustifica così le sue frequenti visite al cimitero locale: “Sentivo che potevo anche restare lì, era il posto più vicino alla morte. Ma la polizia sarebbe venuta a prendermi, e a portarmi a casa”. Le tac hanno confermato che i livelli di attività di alcune zone del cervello di Graham erano talmente bassi da poter considerare l’uomo in stato vegetativo o in stato di sonno, insomma come fosse anestetizzato. I medici che hanno seguito il caso lo hanno sottoposto a una rigida terapia e dopo diverso tempo è riuscito a riprendersi e tornare alla normalità. Una storia che sembra essere uscita direttamente da un romanzo di Edgar Allan Poe, da un fumetto di Dylan Dog o dalla sterminata bibliografia sugli zombie. Non è il primo caso in cui i celebri mostri della finzione vengono chiamati in causa: già un anno fa si era diffusa paura per una possibile epidemia. Su internet sono molti i siti che – con tono ironico – danno consigli su come premunirsi in caso di contagio.
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