Maturità 2013, i radar in classe per scovare i furbetti
Riusciranno i prof a battere i furbetti che usano smartphone e nuove tecnologie per copiare? La proposta è fatta mentre la maturità 2013 si avvicina
La maturità 2013 si avvicina e i prof vogliono i radar in classe per scovare i furbetti. Ormai, si sa, lo smartphone è divenuto non solo uno status symbol, ma anche un prodotto indispensabile. Molteplici le funzioni che esso offre, tra le quali semplici applicazioni utili a studenti per fare traduzioni o risolvere problemi matematici. Proprio per queste sue caratteristiche, è severamente vietato il suo utilizzo durante i compiti in classe o gli esami universitari. Professori e presidi si battono in tutti i modi per vietarne l’uso in classe, anche perché distoglie l’attenzione degli studenti dalle lezioni, ma ora è spuntata una nuova proposta: usare il radar durante gli esami di maturità per scovare i cellulari nascosti. È infatti stato stimato che il 62% dei maturandi tiene un cellulare con sé in sede d’esame e che il 10% non è stato scoraggiato dalle minacce. Non basta quindi la nota del Ministero N. 2382 dell’8-5-13 in cui viene ricordato agli studenti che è severamente vietato l’utilizzo di qualsiasi device durante l’orario scolastico. Il presidente dell’ANP (Associazione Nazionale Presidi), Giorgio Rembado, ha richiesto al Ministero dell’Istruzione di valutare l’immissione di apparecchiature elettroniche per rilevare cellulari accesi, anche in stand by. L’iniziativa ha però suscitato qualche perplessità sulla sua messa in pratica: non solo per l’alto costo dell’apparecchiatura elettronica – tra i 20.000 e i 100.000 euro ciascuna –, ma anche per la sua non comprovata affidabilità. Inoltre, una tale richiesta necessiterebbe di un bando europeo e sarebbe difficile ottenere tutto ciò in tempi brevi, e visti i già scarsi fondi a disposizione di ogni istituto, sembra impossibile che ognuno si procuri la strumentazione a proprie spese. La proposta rimarrà a disposizione dell’attuale Ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, per cercare di essere attuata il prossimo anno. L’altra proposta dell’ANP è quella di vietare la pubblicazione delle tracce d’esame in anticipo sui siti internet. Quest’ultima indicazione sembra fattibile, grazie alla collaborazione della Polizia delle Comunicazioni, ma si sa che poi il web non sarà mai del tutto controllabile.
Francesco Crudo