Primo torneo di Ruzzle: i napoletani i più imbroglioni
Amanti di Ruzzle di tutta Italia appuntamento al prossimo anno: il primo torneo si è concluso. Ecco i dettagli di questa "prima volta"
Sono stati settantamila gli iscritti che hanno preso parte al Torneo di Ruzzle. Sono state 15mila le partite che hanno coinvolto i giocatori giornalmente, raggiungendo così un totale di oltre mezzo milione di match. Il Primo Campionato italiano di Ruzzle ha avuto inizio lo scorso marzo e si è concluso da poco. A vincere la finale è stato un ventenne palermitano, a cui è stato consegnato un Mac Book Pro. La gara è dedicata a tutti coloro che sono appassionati dal “paroliere 2.0”, un’invenzione di Mag Interactive. Il Campionato è durato cinque settimane e ha coinvolto gareggianti da tutta Italia.
Gli avversari più agguerriti a Ruzzle sono stati quelli provenienti dalla provincia di Roma. La Capitale, infatti, si è aggiudicata il maggior numero di giocatori partecipanti (13%), a seguire Milano con un 7% e Napoli con un 6%. Vincono il premio per la furbizia i concorrenti napoletani. Secondo quanto hanno riferito gli organizzatori sono stati scoperti 159 cheater partenopei. Nessuno sconto di pena per chi ha barato: gli imbroglioni, una volta individuati sono stati eliminati dal match. Sono 1.630 i cheater coinvolti e che hanno utilizzato 23 diversi programmi finalizzati alla truffa. Tra le categorie premiate: “l’Assiduo” (chi ha gareggiato in più partite), “l’Amicone (chi fatto iscrivere più amici), “lo Scalatore” (chi ha scalato più livelli nella settimana), “il Fenomeno” (chi ha raggiunto il punteggio più alto in una sola partita), “il Podio” (chi ha conquistato una delle prime tre posizioni della classifica settimanale). Linda Iulianella, organizzatrice del torneo, è stata eletta “Miss Ruzzle” dal popolo in Rete e ha dichiarato di essere molto soddisfatta del successo raggiunto nel corso del Primo Campionato Nazionale del “paroliere 2.0”. Conclude asserendo che si è trattata di una gran bella competizione e che ha risaltato l’amore per la tecnologia da parte degli italiani.
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