Facebook, più tagghi più ami: il segreto dell’amore eterno
Il rapporto di coppia migliora grazie a Facebook: taggare fa bene all'amore
I tag su Facebook rafforzano la coppia. A dirlo è una ricerca effettuata da Christopher Carpenter, del dipartimento di comunicazione della Western Illinois University. Lo studioso si era già fatto notare in passato, grazie ad un’altra ricerca sul social network Facebook, considerato come mezzo di comunicazione preferito per i narcisi. Ed ora emerge invece che, condividere su Facebook foto con la persona amata, giova al rapporto di coppia, ed inoltre tramite i social network si possono avere relazioni d’amore più romantiche. La ricerca in questione sarà pubblicata su Computers in Human Behavior a luglio 2013, ma i risultati sono stati anticipati in una nota a cura della sua università. Come si è svolto questo studio? Sono stati presi in esame 276 individui, ai quali è stato anche chiesto di rispondere ad alcuni questionari psicologici inerenti la vita personale e l’uso dei social network.
I risultati hanno evidenziato che, “chi pubblica molte fotografie della coppia e ‘tagga’ spesso il partner negli aggiornamenti di Facebook, è portato ad avere relazioni sentimentali più profonde e romantiche, in quanto si tende ad assorbire più similitudini con il partner e ci si sente in tal modo più legati e completi, secondo il modello psicologico di espansione del sè“. In cosa consiste questo modello psicologico? “La volontà di crescere è la motivazione fondamentale (…) si tratta di una necessità di espandere il proprio sè che deriva dallo scambio con il partner nelle relazioni sentimentali”. A quanto pare, “i social network sono un modo solido e concreto di farlo“. Lo studioso ritiene molto utile osservare i rapporti di coppia su Facebook, in quanto ne rimane traccia nel tempo, a differenza delle osservazioni dal vivo. Infatti “Facebook offre una panoramica unica su molti aspetti dei rapporti, anche nel caso in cui questi siano terminati da tempo, dato che rimangono tracce nei nostri profili” consentendo di effettuare “osservazioni nel tempo“.