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Samsung lancia i tablet a controllo mentale

Samsung pensa a un tablet con controllo mentale: ecco i primi prototipi

Samsung, l’azienda coreana, in collaborazione con il professor Roozbeh Jafari della University of Texas, sta lavorando sul progetto di un dispositivo in grado di poter essere controllato senza tocco o voce, attraverso l’EEG. Un’idea ancora lontana, ma che affascina molto. Probabilmente non leggeremo più sugli schermi dei nostri dispositivi mobili smartphone e tablet “Tocca lo schermo”, ma presto sarà la nostra mente, insieme alla voce a guidare le macchine. L’azienda Samsung ha così iniziato a eseguire una serie di esperimenti lavorando su un tablet controllato mediante l’elettroencefalogramma. Non dovremmo più sforzarci di muovere un dito per scegliere un’opzione ma basterà soltanto un nostro battito di ciglia. Ovviamente non si tratta di una vera e propria telepatia, ma questo dispositivo sarà un modo per diminuire le distanze che vi sono tra la fantascienza e la realtà.

Il progetto per cui collaborano diversi ricercatori ha come scopo quello di estendere il controllo mentale a qualunque tipo di dispositivo consumer. Naturalmente non sarà una cosa semplicissima e immediata, ma ci vorrà ancora tempo poiché le sperimentazioni sono appena iniziate. Il progetto, inoltre, porterà dei benefici ai disabili che non possono utilizzare il tablet.

Per sfruttare la capacità della nostra mente dovremo utilizzare un casco speciale, un copricapo contenitore poco elegante e pieno di sensori, ma in grado di rivelare l’attività del cervello e di svolgere l’azione richiesta dall’utente. Per quanto brutto possa apparire, il prototipo di Samsung è abbastanza avanzato nel suo genere dato che non richiede l’uso di connettori bagnati o di impostazioni. In poche parole basta solo indossarlo perché inizi a funzionare. I test fin’ora effettuati hanno avuto degli ottimi risultati, un successo del 90%. Si tratta di un progetto ambizioso che incuriosisce un po’ tutti. Tra qualche anno dovremo abituarci all’idea di indossare un casco per inviare segnali di comando sulle macchine. Non è un film di fantascienza ma realtà.



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