Oceani sempre più inquinati: pesci pagliaccio rischiano sordità
Secondo un articolo presentato sulla rivista Biology Letters, i pesci pagliaccio tra qualche decennio rischiano di diventare sordi a causa del continuo aumento della presenza del CO2 atmosferico che renderebbe l’acqua degli oceani, sempre più acida. Secondo gli esperti, questo regolazione “sballata” del Ph dell’acqua, causerebbe effetti devastanti per l’apparato uditivo di questi pesciolini, che […]
Secondo un articolo presentato sulla rivista Biology Letters, i pesci pagliaccio tra qualche decennio rischiano di diventare sordi a causa del continuo aumento della presenza del CO2 atmosferico che renderebbe l’acqua degli oceani, sempre più acida.
Secondo gli esperti, questo regolazione “sballata” del Ph dell’acqua, causerebbe effetti devastanti per l’apparato uditivo di questi pesciolini, che non sarebbero più in grado poi, di percepire l’arrivo dei predatori, con effetti assai negativi sulla specie. Ma gli esperti precisano, che ad oggi questo fenomeno non è ancora avvenuto, in quanto secondo recenti analisi, il sistema uiditivo di questi pesci non è ancora danneggiato, ma questo fenomeno potrebbe capitare negli anni che verranno con probabilità quasi certa. I ricercatori inoltre, precisano che ad oggi sono comunque in corso delle ricerche volte ad esaminare il senso di disorientamento che questi pesci mostrano e per il momento escludono la presenza dei possibili danni al sistema uditivo.
Ricordiamo che i pesci pagliaccio sono una delle specie più belle e più famose dei nostri fondali oceanici, al punto da diventare protagonisti nel celebre cartone animato della Disney, “Alla ricerca di Nemo”.
Il fenomeno dell’ inquinamento atmosferico è davvero un grande problema che attanaglia non solo gli esseri umani, ma anche le specie animali, che a causa delle alterazioni ambientali sviluppano patologie assai rischiose per il mantenimento della specie. Bisognerebbe avere sempre moltà sensibilità a questo tema, in quanto riguarda ogni specie vivente su questa terra, che molto spesso si ritrova a “riadattarsi” sui nuovi climi ambientali, sempre più “surriscaldati”, e troppo spesso con gravi danni al seguito…