Mimì e le ragazze della pallavolo: arrivano finalmente in Italia
Dal 1981 ad oggi, sono tantissime le storie di spokon che si sono susseguite. Eppure ci sono voluti ben trent’anni per far si che nel nostro Paese arrivasse lei, la famosissima Mimì Ayuhara, non più versione animata, ma bensì disegnata. Il 1981, la data è da tenere bene a mente, è un anno particolare per […]
Dal 1981 ad oggi, sono tantissime le storie di spokon che si sono susseguite. Eppure ci sono voluti ben trent’anni per far si che nel nostro Paese arrivasse lei, la famosissima Mimì Ayuhara, non più versione animata, ma bensì disegnata. Il 1981, la data è da tenere bene a mente, è un anno particolare per l’Italia appassionata di fumetti e di cartoni animati che riguardano lo sport della pallavolo. In quel periodo, infatti, viene trasmesso per la prima volta la serie animata di “Quella magnifica dozzina”, che solo 26 episodi dopo sarà conosciuta con il nome di “Mimì e le ragazze della pallavolo”.
Oggi in fumetteria è possibile trovare la storia scritta da Chikako Urano, divisa in 7 volumi (a 6,50 euro a numero). La storia non è diversa, nemmeno di una virgola, da ciò che si è già visto. La protagonista Mimì Ayuhara viene colpita dal ragico lutto del fidanzato Sutomo. Al solo scopo di essere la migliore, non per mostrarsi superiore agli altri, ma per una continua sfida contro i suoi stessi limiti, infatti, Mimì non esita mai ad infliggersi allenamenti supplementari e dolorosi (molto famose le catene ai polsi). Al di là dei durissimi ed estenuanti esercizi cui è sottoposta, c’è il lavoro con l’allenatore della nazionale juniores, Diego Nacchi (nel primo doppiaggio si chiama Inokuma e nell’originale è Inokuma Dayoda). Inoltre, il gap temporale è saggiabile da numerosi dettagli ed episodi presenti nella serie, non ultimo l’episodio in cui Mimì prende il tetano in seguito ad una partita giocata al di fuori della squadra, per sfida, contro una banda di motociclisti.
Mimì e le ragazze della pallavolo è ancora oggi talmente famoso da diventare addirittura una serie tv con personaggi in carne ed ossa. Siamo nel 2005 e l’idea è del trio Kazuyuki Morosawa, Mikio Satake e Naoya Takayama. Il telefilm è diviso in 11 episodi ed il titolo è fedele a quello del manga (“Attack No.1”). La trama è praticamente identica a quella dell’anime e del manga, se non per qualche piccolo particolare e per il fatto che il povero Tsutomu non muore in un incidente con la sua ape-cross vecchio modello, ma investito da una macchina e che Midori (questo punto è un po’ difficile da digerire…) decide di abbandonare la squadra del Fujimi per trasferirsi nella squadra del liceo Kanagawa.
Purtroppo però in Italia non è mai arrivato, probabilmente per il atto che la serie è molto lontana dagli standard occidentali. A di là di questo, non si può non ammettere che vedere Mimì sotto reali sembianze umane è emozionante. Anche le musiche che fanno da colonna sonora sono le stesse del cartone animato, rivisitate però in chiave rockeggiante. Non solo. Mimì e le sue compagne del XXI secolo, indossano completini Mizuno, giocano con palloni Molten e si scrivono sms.
Questo è un vero e proprio colpo per gli amanti e gli appassionati che tutt’oggi rivivono un pizzico della propria infanzia attraverso il canale 149 di Sky, MAN-GA, che ripropone ad orari il primo cartone animato del volley. Per i più fedelissimi, l’appuntamento è nelle fumettrie per Attack N°1.
Sara Colangeli