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Pasqua 2011: i suggestivi riti pasquali dell’isola di Procida

Pasqua 2011 si sta avvicinando e noi stiamo andando alla scoperta di tradizioni e dei riti  che si svolgono in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Oggi vogliamo parlarvi delle manifestazioni religiose che avvengono durante la Settimana Santa, ed  in particolare il Giovedì e il Venerdì Santo, sull’isola di Procida, un insieme di […]

Pasqua 2011 si sta avvicinando e noi stiamo andando alla scoperta di tradizioni e dei riti  che si svolgono in Italia, in Europa e nel resto del mondo.

Oggi vogliamo parlarvi delle manifestazioni religiose che avvengono durante la Settimana Santa, ed  in particolare il Giovedì e il Venerdì Santo, sull’isola di Procida, un insieme di suggestive processioni scandite da una serie di rituali che vede coinvolta, a vari livelli, tutta la popolazione isolana. Si tratta di una tradizione antichissima, risalente al Seicento.

Il giovedì sera la più antica confraternita dell’isola, la confraternita dei Bianchi, si riunisce all’interno dell’Abbazia di San Michele Arcangelo per dare vita alla “Processione degli Apostoli Incappucciati“: durante la messa solenne, 12 confratelli, con addosso il loro abito da confraternita, celebrano il rito della lavanda dei piedi. Dopodichè, incappucciati, con una croce sulle spalle, una corona di spine in testa, si avviano in processione lungo le viuzze dell’isola, scortati da un “centurione”, dai “cerimonieri”, dagli altri membri delle varie confraternite isolane, ognuno di loro con un grosso cero tra le mani. Le soste della processione avvengono davanti alle chiese che gli Apostoli incontrano nel loro cammino; alla fine del loro percorso, in una chiesa prestabilita, tutti gli Apostoli si radunano per celebrare  l’Ultima cena: si consuma così un pasto frugale a base di legumi, pesce, agnello, vino e pane azimo.

Il Venerdì Santo invece, alle prime luci dell’alba inizia l’altra  grande processione, la processione dei Misteri,organizzata dalla confraternita dei Turchini. Davanti all’Abbazia di San Michele Arcangelo il confratello più anziano inizia a chiamare i vari partecipanti ai Misteri, che indossano un mantello azzurro – la mozzetta– sopra un abito bianco, secondo un ordine ben preciso.( i Misteri altro non  sono che episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, raggruppati per tema, realizzati in carta pesta.). La processione si apre al suono di una tromba e di un tamburo: questo sarà il ritmo che la accompagnerà fino alla fine. Sfilano per le vie dell’isola, oltre ai carri dei Misteri, le statue lignee del Cristo Morto e dell’ Addolorata , il pallio funebre, e poi tutte le autorità più illustri della vita civile politica religiosa e militare dell’isola di Procida, fino ai comuni cittadini; alle spalle dell’Addolorata poi c’è il corteo degli Angioletti, bambini vestiti di oro e di nero, di circa due anni d’età. La processione ha unpercorso standard: da Terra Murata finisce in piazza Marina Grande; le statue sono ricondotte nell’Abbazia , dove nel pomeriggio viene celebrata la messa de l’Agonia.

I carri dei Misteri sono progettati e ralizzati nel corso dell’anno, grazie a legno, carta pesta e polistirolo dai ragazzi dell’isola che poi li porteranno lungo le vie di Procida. La loro realizzazione avviene all’interno degli ampi locali dell’ex carcere di Terra Murata e subito dopo la porcessione sono smontati o addirittura distrutti. Creatività e fantasia sono alla base di queste opere legate al mondo religioso delle feste pasquali isolane, realizzazioni che possono raggiungere anche discrete dimensioni fino ad arrivare a 4 metri di altezza! Ma al di là delle misure, è l’atmosfera che si respira nel borgo di pescatori di una volta, nella sincera emozione che trapela nei gesti dei confratelli e dei concittadini, a far sentire il profondo senso religioso dell’evento pasquale anche al più distratto dei turisti!

(immagini tratte dal sito www.pbase.com)

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