Mercati di Traiano, ori e argenti da Bucarest in mostra
Sono i tesori della Romania, l’antica Dacia, quelli esposti ancora per pochi giorni all’interno del Museo dei Fori Imperiali, nei Mercati di Traiano, in occasione della mostra intitolata “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”, curata dal Direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest, Ernest Oberländer-Târnoveanu e dalla Responsabile del Museo […]
Sono i tesori della Romania, l’antica Dacia, quelli esposti ancora per pochi giorni all’interno del Museo dei Fori Imperiali, nei Mercati di Traiano, in occasione della mostra intitolata “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”, curata dal Direttore del Museo Nazionale di Storia della Romania di Bucarest, Ernest Oberländer-Târnoveanu e dalla Responsabile del Museo dei Fori Imperiali, Lucrezia Ungaro.
I reperti coprono un arco temporale particolarmente esteso, che va dal XVII secolo a.C. fino al V-VI secolo d.C. La maggior parte di essi è stata concessa in prestito dal Museo Nazionale di Storia della Romania della città di Bucarest.
Ad introdurre l’esposizione degli ori e degli argenti, sono state disposte all’interno della Grande Aula del complesso dei Mercati traianei, alcune delle statue di Daci volute dall’imperatore Traiano proprio come simbolo di quella sua conquista della Dacia che aveva permesso ai romani di sfruttare appieno le risorse minerarie che il territorio tra il Mar Nero e il fiume Tisa era in grado di offrire in abbondanza.
Ben 140 sono i reperti preziosi in mostra, pertinenti a diversi tesori o relativi a corredi di tombe principesche. Affascinante, se non altro per il curioso nome con cui è comunemente noto è ad esempio il tesoro di Pietroasa, detto “Gallina dai pulcini d’oro”, per via di alcune fibule che ne fanno parte, le quali presentano la forma di uccelli stilizzati.
Uno dei manufatti più belli è senza dubbio l’elmo in oro, pertinente ad una tomba principesca di Cotofenesti. L’oggetto è interamente lavorato a sbalzo, con occhi apotropaici sulla visiera, grifi e sfingi sul paranuca e il sacrificio di un ariete sui guanciali. Non certo da meno sono poi i gambali in oro e argento dorato.
Ci sono inoltre recipienti di vario tipo, come i calici in argento o la coppa per bere in argento dorato, a forma di protome di animale, proveniente da Poroina.
L’attenzione del visitatore infine, non può non ricadere sui gioielli: le bellissime collane, gli anelli e i preziosi bracciali spiraliformi in oro con terminazione a protome di serpente, rinvenuti a Sarmizegetusa Regia.
La mostra si potrà visitare fino al 3 aprile 2011. Tutte le informazioni sono sul sito www.mercatiditraiano.it.
Silvia Cresci