Come organizzare un viaggio con la Guida Routard
Poniamo che dobbiate organizzare un viaggio, e volete acquistare una guida valida. Arrivate in libreria e ne trovate magari 3 o 4 diverse , che trattano la stessa destinazione. Siete indecisi. A me è capitato parecchie volte. Beh, se provate la Guida Routard vedrete che la prossima volta sarete meno indecisi. Molto probabilmente la ricomprerete […]
Poniamo che dobbiate organizzare un viaggio, e volete acquistare una guida valida. Arrivate in libreria e ne trovate magari 3 o 4 diverse , che trattano la stessa destinazione. Siete indecisi. A me è capitato parecchie volte. Beh, se provate la Guida Routard vedrete che la prossima volta sarete meno indecisi. Molto probabilmente la ricomprerete !
La Guida Routard è nata con la filosofia di fornire una guida indipendente ai viaggiatori di ogni estrazione sociale, quindi immaginando l’utente come uno che cerca gli hotel a 4 stelle, come anche come un gruppo di giovani che viaggiano senz’auto e con pochi soldi.
Ne è nata una guida di viaggio insolita, intelligente ed illuminata, la quale, accanto alle doverose descrizioni dei luoghi e dei documenti più importanti, presenta anche numerosi, preziosi consigli, del tipo: “evitate quella zona, è piena di fregature per turisti”, oppure, al contrario “provate questo albergo, il proprietario è simpaticissimo”. Consigli ed avvertimenti che molto spesso sconfinano anche nell’ironia, colpisce in ogni caso il fatto che i vari luoghi siano trattati in modo mai banale, mai asettico, ma quasi sempre corredati da un parere schietto ed appassionato di chi scrive.
Altra caratteristica della Guida Routard è il fatto che non ha immagini, o perlomeno non le aveva fino ad oggi (da qualche parte ho letto che quelle nuove stanno nascendo con una nuova veste grafica, con qualche illustrazione, ma la notizia è da confermare). Ci sono molte cartine schematiche delle zone, ma non fotografie. Questo è perché gli autori hanno privilegiato la fornitura, allo stesso prezzo, di un contenuto maggiore. In poche parole, si vuole che chi acquista paghi descrizioni, non fotografie. Mi sembra anche questa un’idea originale, no?
Francesco Ongaro