Conosciamo più da vicino il Sagrantino di Montefalco
Alla scoperta di un classico dell'Umbria: il Sagrantino di Montefalco, un vino che ben si abbina con pasta, riso e anche dolci
Se c’è uno vino che ha contribuito a rendere l’Umbria celebre in ogni angolo del pianeta, questo è senza dubbio il Sagrantino di Montefalco, non a caso il vino autoctono che riflette in maniera più profonda i sapori e i profumi tipici della regione. D’altro canto il vitigno Sagrantino non cresce in altre parti d’Italia: o, per essere più precisi, garantisce i migliori risultati unicamente nelle colline che circondano Bevagna e Montefalco, nella provincia di Perugia.
Il merito è delle particolari caratteristiche del territorio, mescolate con un clima speciale e valorizzate dalla cura straordinaria dei vignaioli locali.
Dove comprare il Sagrantino di Montefalco
Il sagrantino di montefalco può essere acquistato anche online: per esempio sul sito dell’Enoteca Properzio, che nella pagina dedicata a questo vino suggerisce anche gli abbinamenti migliori. La pasta e il riso, la carne bianca, il formaggio, i dolci e la carne rossa sono le pietanze ideali da accompagnare con il Sagrantino. Il sito dell’Enoteca Properzio propone una ricca e interessante selezione di bottiglie, molte delle quali a prezzi scontati, con occasioni da non lasciarsi scappare.
Come si serve il Sagrantino di Montefalco
Gli esperti raccomandano di servire questo vino in calici abbastanza grandi, in modo che possa avere tutto il tempo per ossigenarsi: in questo modo non sarà necessario decantare il vino. Per quel che riguarda la temperatura di servizio, si rimane tra i 16 e i 18 gradi, arrivando fino a 20 solo nel caso di bottiglie di 20 o più anni. L’affinamento del Sagrantino di Montefalco è lungo, tale da renderlo morbido e da scolpire i tannini; resta inteso, però, che il passito rimane comunque la versione migliore. Un vino che viene mantenuto dinamico da un tannino vivo, con una complessità inebriante e ricordi di incenso. Prugne mature e ciliegie sotto spirito si ravvisano tra le sfumature speziate.
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Le caratteristiche organolettiche
Al palato il Sagrantino di Montefalco si presenta come un vino ampio e pieno di eccellente persistenza e caldo. Dopo averlo assaggiato è pressoché impossibile scordarlo, in virtù di una trama tannica seducente e al tempo stesso tonante. Se è vero che non si può ravvisare un punto di forza nella freschezza, è altrettanto vero che sono pochi i casi in cui si può rintracciare la mineralità. Al naso questo vino offre anice stellato e piccoli frutti di bosco, ma anche china, fiori rossi, note terrose e amarene.
Un vino tannico
Il colore del Sagrantino di Montefalco quando è giovane è rubino molto scuro, quasi inchiostro; a mano a mano che invecchia, poi, tende al granato. Il vino è alcolico, pieno e tannico, al punto che è obbligatorio l’invecchiamento per non meno di 33 mesi: nel caso della versione secca sono richiesti almeno 12 mesi in botti di rovere. Dopodiché è indispensabile un periodo di affinamento in bottiglia supplementare di altri 4 mesi. È di sicuro uno dei vini più tannici a livello globale, dai tannini poderosi.
Dove si produce
A dispetto di ciò che il nome potrebbe lasciare intuire, il Sagrantino non si produce solo a Montefalco ma anche a Gualdo Cattaneo, a Castel Ritaldi, a Giano dell’Umbria e a Bevagna, su un territorio di circa 660 ettari: come si può intuire, una superficie davvero limitata se si considera che si sta parlando di un vino che è conosciuto e bevuto praticamente in ogni angolo del mondo.
Vi sono anche vignaioli che si stanno orientando in direzione del biologico: se si tratti di un azzardo, sarà solo il tempo a dirlo. Ma forse è una fortuna che accanto alle numerose cantine storiche si possa contare su un panorama tanto eterogeneo.