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Guerrina Piscaglia e il corpo mai trovato. Il dramma del marito caduto nel tunnel dell’alcol

Il marito di Guerrina Piscaglia spera ancora di poter sapere dove è stata seppellita sua moglie

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Dieci anni fa Guerrina Piscaglia scompariva nel nulla in un pomeriggio come tanti. Era il primo maggio del 2014, la donna era uscita di casa lasciando suo marito e suo figlio, per una passeggiata, probabilmente diretta in chiesa. Poi nessuna traccia. Da quel momento per la famiglia di Guerrina Piscaglia inizia un vero incubo anche perchè si scoprirà che la donna aveva una relazione malata con il prete del paese, padre Graziano.

Per la giustizia italiana la donna è stata strangolata da un sacerdote, padre Gratien Alabi Kumbayo, un monaco di origine congolese dell’Ordine dei Premostratensi, condannato con sentenza definitiva a 25 anni di carcere che sta scontando ad Opera.  A distanza da dieci anni dalla scomparsa e presumibilmente anche dalla morte di Guerrina Piscaglia, suo marito spiega anche perchè ha deciso di fare causa dalla diocesi di Arezzo e non solo. Mirko Alessandrini vorrebbe sapere dove è stata sepolta sua moglie, avere un posto in cui andare a portare un fiore ma 10 anni dopo non ci sono risposte anche perchè Padre Graziano ha sempre negato di aver fatto del male alla Piscaglia.

Guerrina Piscaglia il giallo mai risolto: dov’è il suo corpo?

Mirko Alessandrini per molti mesi ha sperato che sua moglie potesse essere ancora viva. Lo racconta anche oggi al Corriere della sera e spiega: “L’ho creduto sino alla sentenza di primo grado. Poi ho capito con grande dolore che non sarebbe più tornata a casa con me e nostro figlio. Non ho mai avuto altre donne dopo di lei. Sento ancora la mancanza di Guerrina. Ho passato momenti terribili, bevevo anche se per fortuna da tempo sono uscito dal baratro“.

Il marito di Guerrina Piscaglia non prende neppure in considerazione la pista del suicidio. Spiega nella sua intervista al Corriere: “Impossibile. Guerrina era una casalinga amorevole. Non avrebbe mai lasciato nostro figlio per fuggire o farla finita. E poi c’è la relazione tossica con il suo assassino. Che sia stato lui ad ucciderla non ci sono più dubbi. Adesso aspettiamo la piena giustizia“.

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