Conselice, arriva l’ordine di evacuare: rischio troppo grosso
Le ultime notizie da Conselice: il sindaco ha emesso una ordinanza , il paese va evacuato il prima possibile
Non ci sono buone notizie per gli abitanti di Conselice, che conta circa 9000 residenti. Purtroppo la situazione non è più gestibile e nelle ultime ore, è stata presa una decisione da parte dell’amministrazione comunale.
Per ragioni igienico-sanitarie, a causa delle case allagate, il sindaco di Conselice, Paola Pula, ha emesso un’ordinanza che obbliga i residenti nelle zone ancora colpite a lasciare le proprie abitazioni. Questa decisione è stata presa in collaborazione con la giunta comunale e i capigruppo, a causa delle difficoltà nel drenare le acque accumulate nel territorio di Conselice a causa delle abbondanti precipitazioni causate all’alluvione che ha messo in ginocchio alcune zone dell’Emilia Romagna. La situazione è considerata pericolosa a causa del rischio di contatto con l’acqua stagnante.
Conselice ultime notizie: bisogna evacuare
Le parole del sindaco di Conselice:
Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone. Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato.
In realtà nella piccola cittadina romagnola, erano rimasti pochi abitanti. Le donne , i bambini e gli anziani, hanno trovato ospitalità da parenti e amici; in altri casi molte famiglie hanno deciso di andare a vivere in hotel, per avere almeno la possibilità dell’acqua corrente per lavarsi. Molte persone però non vogliono abbandonare le loro case, ancora agibili, per paura che gli sciacalli possano portare via tutto. Molti uomini dunque sono rimasti nelle case, per fare da guardia. Purtroppo in queste situazioni, succede anche che molte persone approfittino del dramma che altri vivono. La pericolosità di contrarre malattie come il tetano è però altissima.
E se si conta di riuscire in qualche giorno a drenare l’acqua dal centro del paese, diversa è la situazione per le zone di campagna. Lì, dicono gli esperti, si dovrà lavorare ancora a lungo, forse un paio di settimane.